E' il secondo libro diGiuseppe sittoni sulla Resi- stenza nei Lagorai trentini (Publistampa Edizio- ni, Pergine, 2011, pp. 286). |
L'autore di "Uomini e fatti del Gherlenda" ha pubblicato un nuovo lavoro sulla Resistenza nell'Alpenvorland, cioè in quel Trentino Provincia del Reich che era non solo militarmente occupato ma proprio direttamente governato dai nazisti.
Sittoni toglie la polvere ai profili di una serie di antagonisti e testimoni di allora, alcuni giovani, altri già adulti. Fa emergere queste figure dall’anonimato legando le loro iniziative a episodi e luoghi già noti.
Il pregio maggiore del lavoro è che affronta di petto il non detto della coscienza civile trentina, cioè il problema del collaborazionismo coi nazisti, tema scottante e tenuto nascosto sotto il tappeto durante tutto il cinquantennio democristiano. Valga per tutte questa citazione:
"Arruolato nel Cst, subito dopo il “Rebalton” dell’8 settembre 1943, aveva successivamente disertato, piuttosto che ubbidire agli ordini che arrivavano dal Comando tedesco nella lotta contro i partigiani o partecipare alle sevizie nei confronti degli arrestati. Fatto prigioniero dai nazisti fu liberato dagli alleati nella primavera del 1945 mentre era in attesa del processo.".
Corrado Pontalti "Prua" che disertò dal Corpo di Sicurezza Trentino
(voluto dal prefetto Adolfo del Bertolini in accordo col governatore nazista)
per unirsi ai partigiani del Battaglione Gherlenda.
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Riferimenti che mettono a nudo la natura del famoso Corpo di Sicurezza Trentino, il suo essere sì polizia locale ma anche collabora zionista e antipartigiana. Questo libro andrebbe dedicato ai nostri politici del dopoguerra che, con rare eccezioni, hanno voluto vedere nel prefetto di nomina nazista Adolfo De Bertolini la personificazione di certe "virtù trentine", forse le stesse di cui aveva dato prova nel 1915-18 quando ricoprì l'incarico di governatore de facto per conto degli Asburgo, che avevano sciolto gli organi elettivi sostituendoli con uomini di paglia graditi a Vienna.
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