L'esercitazione sul tema "grappa bianca corretta con qualcosa" s'è svolta nell'orto, mentre strade e rifugi erano decisamente troppo pieni.
Da sinistra: con le prugne di Dro, le pigne di mugo della Vigolana, la salvia selvatica di Cherso, il mirtillo nero di casa, la achillea millefoglie del Vanoi. Sempre in grappa bianca della Val di Cembra. |
Qui invece una grappa con pigne verdi di mugo, di qualche settimana prima |
Forse non sono un granchè, ma le bottigliette da mezzo del'olio Coop fanno la loro figura, con le tinte tenui lasciate dalla salvia, dal mirtillo nero, dalle pigne di mugo, dai fiori dell'achillea millefoglie e anche, alla fine, dalle prugne di Dro.
👉Le piccole prugne (o susine che dir si voglia) di Dro, poverette, sono le peggio messe perchè sono costrette a vedersela con la forte slivovica dalmatica, che non ammette mezze misure perchè la slivovica (pronuncia slivoviza) è un distillato e non una semplice infusione come questi goffi esperimenti casalinghi.
👉Un'altra cosa, invece, e più classica, è la "grappa al mugo", da sempre bene accolta in qualsiasi convivio alpino: si tratta di grappa bianca insaporita da qualche piccola pigna verde di mugo alpino...
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