Il santuario visto dal vicino Monte Cimo (meta ultima dell'escursione). Oltre che in Wikipedia, le vicende storiche di questo strano posto sono efficacemente riassunte nel sito www.magicoveneto.it e richiamate nel sito ufficiale del santuario. |
L'ultimo tratto della salita al santuario consiste in una serie di rampe realizzate a partire dagli anni Sessanta e terminate da pochi anni. Il santuario è raggiungibile anche scendendo dal soprastante nucleo abitato di Spiazzi in un quarto d'ora.
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Non fosse per il dislivello (sono pur sempre ottocento metri) si potrebbe considerarla una passeggiata divisa in due parti. La prima, affascinante e sorprendente, segue il percorso devozionale che porta i pellegrini dal fondovalle al santuario; la seconda che risale fino al paesino di Spiazzi e per spingersi poi al mammellone al vicino Monte Cimo, un mammellone erboso affacciato sulla pianura.
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Si sale lungo un percorso scalinato molto ardito e molto ben realizzato che lo unisce al nucleo storico di Brentino, una via battuta dai fedeli e dotata di parapetti in pietra lungo le rampe e di corde metalliche nei punti dove d'inverno può crearsi qualche lastra di ghiaccio.
👉Fin dall'inizio si sale ripidamente seguendo la bella scalinata che inizia di fronte alla grande fontana-lavatoio in pietra. Si sale
inseguiti dal frastuono dell'Autobrennero, inanellando ripidi tornanti lastricati e gradinati. Più in alto la via si spiana e diventa un facile traverso nel bosco che porta fino alla base della parete verticale che ospita il santuario. Una serie di rampe di scale (un piccolo miracolo di ingegneria) ci porta ad un barbacane merlato che sembra preannunciare un castello e un'ultima lunga rampa ci porta al complesso di edifici realizzati negli anni attorno al luogo sacro.
inseguiti dal frastuono dell'Autobrennero, inanellando ripidi tornanti lastricati e gradinati. Più in alto la via si spiana e diventa un facile traverso nel bosco che porta fino alla base della parete verticale che ospita il santuario. Una serie di rampe di scale (un piccolo miracolo di ingegneria) ci porta ad un barbacane merlato che sembra preannunciare un castello e un'ultima lunga rampa ci porta al complesso di edifici realizzati negli anni attorno al luogo sacro.
Dal 1922 i custodi sono collegati col soprastante paese di Spiazzi anche da una strada asfaltata in galleria (chiusa al traffico privato) ma è preferibile arrivarci seguendo il percorso pedonale (ancora scale, ma solo per un quarto d'ora). Il panorama qui cambia completamente, si apre una bella vista sull'intera catena del Baldo e tutto diventa più arioso. Dai numerosi bar del piccolo centro abitato si può salire con breve passeggiata al Monte Cimo, balcone panoramico affacciato sulla pianura veronese da dove - finalmente - è possibile fotografare il santuario nella sua intierezza; nessun grandangolo, infatti, riesce a riprenderlo durante la salita: in questo microcosmo verticale gli scatti frontali sono impossibili (ci vorrebbe l'elicottero).
Solo salita al santuario, quote e dislivelli:
Quota di partenza/arrivo: m 187 (Brentino)
Quota massima raggiunta: m 773 (sagrato della chiesa)
Dislivello assoluto: m 586
Dislivello cumulativo in salita: m 611
Dislivello cumulativo in discesa: m 18
Lunghezza con altitudini: km 3,2
Tempo totale netto: ore 1:20
Difficoltà: E
Percorso completo, quote e dislivelli:
Quota di partenza/arrivo: m 187 (Brentino)
Quota massima raggiunta: m 950 (Monte Cimo)
Dislivello assoluto: m 763
Dislivello cumulativo in salita: m 858
Dislivello cumulativo in discesa: m 841
Lunghezza con altitudini: km 10,9
Tempo totale netto: ore 3:30 AR
Difficoltà: E
Descrizione del percorso completo: dal parcheggio (m 187) sino al sagrato della chiesa (m 773) il percorso è costituito prima da un largo sentiero scavato nella roccia,poi da tratti pianeggianti e comodi nel bosco e infine da rampe di scale in muratura sempre dotate di balaustra su entrambi i lati. I tratti scivolosi in caso di pioggia sono inoltre assistiti da fune metallica tipo ferrata. Il tratto che sale all'abitato di Spiazzi ( m 860) è costituito da una larga "via crucis" scalinata. In paese chiedere della tenuta agricola Maso Corona i cui terreni sono lambiti dal sentiero (finanziato dallUnione Europea ma ancora incompleto) che sale alla cima del Monte Cimo (m 956), notevole punto panoramico aperto sulla pianura veronese e sui Lessini.
Come arrivare: la provinciale che corre sulla destra Adige tocca Brentino, piccolo paese ben dotato di parcheggi.
Devo ringraziarla per questo e altri spunti presi dal suo blog.
RispondiEliminaDi questo sentiero non ne conoscevo l'esistenza, e le faccio i complimenti per la precisa descrizione di un percorso atipico e suggestivo.
Siamo andati ieri e il caldo afoso del bosco ha reso questo sentiero un vero pellegrinaggio.
Grazie di nuovo.
Giovanni
Io ci sono stato a mezza stagione ed ho subito pensato che d'estate sarebbe stata unafaticaccia... Grazie per i complimenti!
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