calmo e placido, al passaggio
dei primi fanti, il ventiquattro maggio» (*)
(*) A dispetto della retorica guerresca, quel 24 maggio 1915 il fronte orientale correva dalle Alpi Giulie a Gorizia e a Monfal- cone e perciò sul Piave, ovviamente, non c'era un solo "fante" ma esclusivamente retrovie e linee logistiche. |
Sì, l'Italia era entrata in guerra il 24 maggio 1915 dopo aver cambiato repentinamente bandiera e dopo un anno di traccheggiamenti, ma il contesto cui allude quel "24 maggio" inserito a bella posta nel testo della "Canzone del Piave" (composta nel dopoguerra per celebrarla) era ben altro: i fanti avevano sì marciato, ma dopo la rotta di Caporetto, contro un nemico arrivato ormai al Piave, cioè ad un passo dal comando strategico italiano di Vicenza.
Quello della "Canzone del Piave" era il 24 maggio del '18, non del '15, e c'erano gli austriaci sul Piave.
Ma tant'è: sulla WW1 nostrana la retorica, le trombonate e la disinformazione abbondano, la cortina fumogena alzata nell'immediato dopoguerra dai fascisti appena giunti al potere, non s'è mai veramente diradata.
A diradare il nebbione aiuta invece il breve saggio "Cent'anni a nord-est", suddiviso nelle tre parti di "Fantasmi asburgici", "Fantasmi della diserzione" e "Fantasmi sulle montagne".
E ben venga la decisione di Trento e di Bolzano che esporranno la bandiera a mezz'asta, listata a lutto perchè - appunto - non c'è proprio niente da festeggiare...
E ben venga la decisione di Trento e di Bolzano che esporranno la bandiera a mezz'asta, listata a lutto perchè - appunto - non c'è proprio niente da festeggiare...
condivido ogni parola, virgola e spazio bianco! Celebrare un'entrata in guerra che ha causato milioni di morti e ha preparato il macello successivo mi sembra da dementi.
RispondiEliminaTra le tossine che il fascismo ci ha lasciato in eredità c'è anche l'esaltazione della macelleria. Solo ora, piano piano, il mito della Grande Guerra si sta sgretolando, proprio come è successo col mito degli "italiani brava gente", portatori di un colonialismo bonario e pacioccone. Chissà che non abbia termine questa mania di manipolare la storia, sarebbe anche ora, o no?
RispondiEliminaSarebbe ora eccome! Ma penso che smitizzare per alcuni sia anche comodo e temo che qui si finisca con lo scordarsi la resistenza, considerare la democrazia un freno alla politica del fare (i propri interessi) e la costituzione un inutile parto di alcuni vecchi tromboni.
RispondiEliminaMa dai, è già successo?
grrrr... leggi qui: Alto Adige di giovedì 5 giugno, pagina 36:
RispondiElimina"Merita spazio in anticipo, la gita programmata dalla sezione giovanile del Cai di Brennero, per domenica 14 giugno:si va infatti al Sacrario sul Monte Grappa, simbolo della storia, della soffe-
renza, del sacrificio dei nostri connazionali nel primoconflitto mondiale, per difendere la nostra splendida e meravigliosa Patria, l’Italia."
Ma ti pare? retorica trombona per una gita del cai?