Questo anello attorno all'ormai ex Lago Rosso è adatto a tutti. Un omaggio al lago che nonostante tutto rimane (fra i "pari grado" di queste parti) il meno rovinato.
Gli anni del leggendario glenodinium sanguineum (in realtà si trattava della Tovellia Sanguinea, ma poco importa), il microorganismo che d'estate colorava di rosso le sue acque, sono ormai lontani. Dal 1964 il fenomeno non si è più ripetuto e forse è stato meglio così; chissà a quale pressione mediatica e commerciale sarebbe stato sottoposto! Invece tutto sommato il più noto specchio d'acqua del Trentino è riuscito a farla franca, non è stato cancellato da un'alluvio-ne di cemento e marketing come invece è accaduto al "cuginetto" sudtirolese, il Lago di Carezza, devastato assieme ai suoi dintorni dalla speculazione in grande stile sostenuta dall'ente pubblico. |
Il giro del lago si può fare anche d'inverno, basta munirsi di ciaspole o ramponcelli. Qui in un'inquadratura estiva, presa nei giorni di ferragosto, la mattina presto.
Vedi le altre foto in Google Foto.
|
Nonostante l'assalto degli anni Sessanta, lo sfascio dei Settanta, le polemiche degli Ottanta e l'assedio dei Novanta, nonostante la strada asfaltata e regolamentata, le nuove strade "di servizio", le sculturine new-age, fantasy e in stile cartoon, i tre ristorantini tre in metri duecento, nonostante le tristi citazioni bio-bau, il traliccio zincato "son qua che controllo l'ambiente per te".
Insomma, nonostante tutte le mediocrità e i cedimenti, siamo comunque un buon miglio sopra
l'esaltata indecenza dei sudtirolesi trend&brand, gente capace di concepire e realizzare l'ecomostro di Carezza (per restare in tema di laghi) e che ha spianato colla ruspa interi centri storici della tanto esaltata Heimat.
Scarica la traccia GPS da Wikiloc. |
Per questo mi sento di raccomandare la breve escursione circolare che si snoda lungo sue le rive. Una dritta: arrivando la mattina presto ci si risparmia l'affollamento estivo di chi in montagna si alza tardi e si ammucchia
nei luoghi più noti (se li conosci li eviti). In più, ma non è questo che conta, ripartendo prima di mezzogiorno non si paga nemmeno il ticket dei parcheggi.
nei luoghi più noti (se li conosci li eviti). In più, ma non è questo che conta, ripartendo prima di mezzogiorno non si paga nemmeno il ticket dei parcheggi.
Quote e dislivelli:
Quota di partenza/arrivo: m 1.189 (parcheggio NB: d'estate traffico regolamentato!)
Quota massima raggiunta: m 1.210
Dislivello assoluto: m 21
Dislivello cumulativo in salita: m 223
Dislivello cumulativo in discesa: m 220
Lunghezza con altitudini: km 4,7
Tempo totale netto: ore 1:30
Difficoltà: T
Descrizione del percorso: non c'è nulla da descrivere, si parte e si arriva dallo stesso punto, il parcheggio.
Come arrivare: da Tuenno (sponda destra della Val di Non) si imbocca la stradina a transito regolamentato che porta fino ai parcheggi (informarsi!).
Che belle foto.
RispondiElimina