giovedì 3 marzo 2016

I profili alpini dal Touring Club a Peak Finder

Ovvio che il lavoro del vecchio Touring Club Italiano non possa reggere il confronto
con Peak Finder, ma dovremmo serbare rispetto per chi ha fatto da battistrada.
I profili alpini, quegli strani denti di sega che ci portano a farci domande sul loro nome, continuano ancora oggi ad esercitare un grande fascino su chi scarpina per arrivare su questa o quella cima.
L'idea acchiappava fin da sempre e non era affatto peregrina, visto che ancora oggi continua a farlo: si trattava di trovare finalmente il modo per trasformare la nostra voglia di sapere in qualcosa di più affidabile delle semplici intuizioni.
👉Sarebbe stato possibile elevarsi in verticale di qualche decina di metri con l'idea di bucare la foschia e spingere lo sguardo fino alla cerchia di cime più lontane? E a quel punto riuscire ad individuarle una dopo l'altra?
👉Il TCI concretizzò queste aspettative di cittadini e alpinisti in una sua bella pubblicazione degli anni Cinquanta.
Tourin Club Italiano
Correva l'anno 1957 e la collana "Conosci l'Italia" si arricchiva di un nuovo prezioso volume, "L'Italia Fisica", dal quale è tratto questo profilo fatto a tavolino con matita e goniometro. 
Sì, questa cosa di alzarsi e guardare giù a volo d'uccello dopo aver tanto faticato per guadagnare una cima ha il suo fascino, ieri come oggi...

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