Ilaria Pedrini, "L'altro novecento - nella testimonianza di Duccia Calderari", Città Nuova Editrice, 2016. |
La sua è una storia anomala per il Trentino, perchè da queste parti i benpensanti e la borghesia locale si erano sì compromessi, ma col nazismo.
Eppure, fra le pieghe di una clericale terra di preti, sacrestani e controriforma, sono vissute anche persone come la bella e raffinata Duccia Calderari.
Non che i democristiani del dopoguerra di Degasperi e Piccoli abbiano fatto qualcosa per renderle onore e d'altronde neanche a sinistra mi pare sia stata tanto celebrata, forse perchè era amica di Chiara Lubich, la discussa fondatrice del Movimento del discutibilissimo movimento dei Focolarini.
Però resta il fatto che a quelli come lei tutti noi dobbiamo molto e faremmo bene a ricordarcelo almeno un poco perchè, in ogni caso, si tratta di un debito di libertà e i debiti andrebbero onorati...
"Venni a sapere che nell’ospedale un gruppo di medici agivano clandestinamente come partigiani. Io ero desiderosa di unirmi a loro, perché non potevo assolutamente sopportare che le vie della mia città – la città di Cesare Battisti! – fossero piene di tedeschi che vi camminavano da padroni."
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