Morta e defunta come trattoria popolare, è stata sostituita da una imbarazzante "location" che se la tira. E pensare che ne aveva parlato Elio Fox nella sua benemerita "Storia delle osterie trentine", dove ricostruisce e ricorda le tortuose vicende che, secolo dopo secolo,
Anni Ottanta: in un clima bolso e provincialotto una razza di affaristi rampanti si face- va bella frequentando certi locali piuttosto che altri. Gli anni sono passati e al delirio si è sostituita la decadenza. Cosa ne dice Tripadvisor? Ecco qui: "...nulla è cambiato da oltre 500 anni...... Menu eccellente e servizio impeccabile. Abbinamento di vini eccellente". Mah... mi vengono in mente le "Dolomiti da bere". |
ne avevano fatto un tassello impor-tante della storia cittadina.
Ma quando quel tempo era ormai alle spalle la "città del Concilio" s'è affidata a personaggi da "mani pulite" come Mario Malossini, personaggi che avrebbe fatto arrossire non dico Alcide Degasperi, ma anche Bruno Kessler, che pure era uomo di mondo.
In quel clima agitato e esibizionista la nuova razza rampante frequen-tava certi locali piuttosto che altri: contava esserci e, soprattutto, riconoscersi fra simili.
Il conto "doveva" essere salato: erano i soldi a certificare la qualità. Gli anni sono passati e dopo il delirio è sopravvenuta la decadenza: quel che resta di quelle storditezze è la faccia tosta: "torta sacher destrutturata in coppa, strudel ai "bruscandoi" in pasta kataifi con sushi di carne "salada" e crème brulée al Vezzena, filetto di cervo in gemme di abete bianco, rotolo di orata con scampo e asparagi in calice con spuma al Trentodoc, emulsione di patate e asparagi con salmarino [sic!] marinato, flan d'asparagi con ventaglio di speck d'anatra e spuma al 50/50". Tutto esibito sul cavalletto, apertamete, senza nessuna vergogna...
Il conto "doveva" essere salato: erano i soldi a certificare la qualità. Gli anni sono passati e dopo il delirio è sopravvenuta la decadenza: quel che resta di quelle storditezze è la faccia tosta: "torta sacher destrutturata in coppa, strudel ai "bruscandoi" in pasta kataifi con sushi di carne "salada" e crème brulée al Vezzena, filetto di cervo in gemme di abete bianco, rotolo di orata con scampo e asparagi in calice con spuma al Trentodoc, emulsione di patate e asparagi con salmarino [sic!] marinato, flan d'asparagi con ventaglio di speck d'anatra e spuma al 50/50". Tutto esibito sul cavalletto, apertamete, senza nessuna vergogna...
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