E' uscito un altro libro sul fatto di Carzano, che si aggiunge a quelli del maggiore Ljudevit Pivko dell'esercito austroungarico e del maggiore Cesare Pettorelli Lalatta, dello spionaggio militare italiano (che ne furono i due protagonisti diretti).
Su fronti opposti, Pivko e Lalatta erano entrambi in servizio in Valsugana, e furono i principali attori di un episodio militare che avrebbe potuto cambiare il corso della prima guerra mondiale,
Dopo le due testimonianze in prima persona di Pivko e Lalatta, leggo anche questo terzo lavoro, appena dato alle stampe.
👉Non è un libro di storia, sembra piuttosto la sceneggiatura per una docu-fiction, un documentario televisivo di taglio storico.
Di lettura scorrevole, riesce a rendere l'atmosfera che si respirava nel "battaglione bosniaco" posto a guardia del fronte in Valsugana, minato dalle idee irredentiste degli slavi che vi prestavano servizio e che spinsero il suo comandante, maggiore Ljudevit Pivko, ad accordarsi coll'esercito italiano per un colpo di mano avventuroso e audace, ma che abortì nella notte del 17 settembre 1917. Si tratta appunto del "fatto di Carzano", un episodio ben noto agli storici che questo agile libretto consegna oggi alla narrativa.
Perciò gli si perdona volentieri qualche imprecisione toponomastica e anche qualche inciampo nella scrittura, dalla sintassi a volte un po' incerta: una volta posto in scena, se mai ciò avverrà , non sarà questo a contare.
Il teatro delle operazioni nella tavoletta IGM 1:25.000. Per le informazioni di base sul "fatto di Carzano", vedere qui. Vedere anche questa foto d'insieme dell'area coinvolta.. |
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