Le vicende di una famiglia povera sudtirolese pusterese si dipanano tra masi, oppressione fascista, simpatie naziste, terrorismo separatista, strategia della tensione e boom turistico. Una narrazione che commuove e che, seppur lasciando una punta di amaro in bocca, riesce a far aprire gli occhi sui lati oscuri dell'idillio montano, parlando di
Francesca Melandri, "Eva dorme", Mondadori, Milano, 2010. |
quei risvolti che la retorica dei "gerani alle finestre" ha contribuito a tenere in un cono d'ombra per decenni.
Giovanna Melandri non è solo una scrittrice di razza, una che sa scrivere, ma anche una che conosce profondamente l'ambiente sociale di cui sta raccontando.
E in effetti l'autrice è vissuta per ben quindici anni a Brunico: quel che si dice "un'esperienza formativa" che l'ha evidentemente segnata nel profondo, stimolando attenzioni e curiosità sui troppi risvolti lasciati in ombra dalla pubblicistica: il mondo dimenticato del lumpenproletariat sudirolese, le prove generali della Strategia della Tensione che i servizi deviati effettuarono qui negli anni del terrorismo separatista del BAS, l'arretratezza civile delle valli che è andata avanti fino al Sessantotto, le ricadute sociali del boom turistico...
La sua è una penna meticcia, che lascia sulla carta segni da mezzosangue, cresciuta a cavallo fra due culture senza mai riuscire a sposarne una.
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