Il fuoco di legna che scoppietta, i colori dell'autunno e l'odore dell'inverno in arrivo, è tempo di castagne e vino novello.
Nelle vallate alpine e sui rilievi dell'Appennino la coltivazione del castagno ha sedimentato abitudini ali alimentari, momenti e riti sociali molto diversi fra loro. Basti dire dei Törggelen tirolesi e del cacìn ligure. |
Le caldarroste sono le castagne arrostite sulla fiamma viva e sbucciate a mano, quando ancora scottano. Nelle città venivano vendute in cartocci di carta grossa, quella giallina e assorbente che era usata dai macellai per avvolgervi le carni. |
👉Nelle Alpi come negli Appennini, nella fascia altimetrica sopra il caldo dei fondovalle ma sotto i mille metri di quota, si coltivava il castagno.
👉La pianta del castagno era il grano delle terre di mezza montagna, appenniniche, alpine o costiere che fossero. Erano infatti la castagna e il marrone a dare l'ormai dimenticata farina di castagna, che è stata per noi come la patata per gli irlandesi...
Oggi stenta a sopravvivere, perchè richiede molte cure, tempo e attenzioni, cose che attualmente scarseggiano, ma la sua coltivazione ha difeso tante popolazioni dalla fame e dalle carestie agricole.
Ottobre, in montagna, sa già d'inverno, con i suoi giorni più corti, il sole più basso e le serate ormai fredde. E' il tempo in cui si battono e si raccolgono le castagne. |
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