I "vedo e prevedo" minacciano sfracelli: ma i tre termometri all'ombra la vedono un po' diversa: "solo" 35° quello rivolto a Sud, 36° quello rivolto a Nord e 36° quello che lavora nella penombra della baracca.
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In queste nostre valli che si vogliono a tutti i costi africaneggianti il salmone, pescione grassone del Grande Nord, sembrerebbe una scelta da escludere in partenza, almeno oggi, ma a ben vedere non è detto che debba proprio essere così.... |
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E' vero: l'erba e l'ombra delle piante dell'orto fanno la differenza, e in valle non è
proprio come nelle periferie cementizzate delle città. Comunque: lasciar riposare
in frigo il salmone, bene immerso nel trito di prezzemolo, peperoncino e scalogno
rimescolati nell'olio di oliva. |
Tre semplici avvertenze:
1) Comprarlo in svendita nei grossi centri commerciali, dove nessuno lo vuole perchè "fa caldo".
2) Metterlo a dormire per una notte in frigo (no freezer) assieme a un trito di prezzemolo, scalogno e peperonicno (se lo scalogno non c'è la cipolla va bene).
3) Dopo la nottata in frigo, scaldare bene la piastra e adagiarcelo sopra dalla parte della pelle. E' coriacea e regola la cottura, evitando bruciature eccessive: tanto poi comunque andrà gettata via... Dopo si gira e si cuoce (sempre ad occhio) per un tempo più breve.
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La terza regola: scottare ben bene il trancio appoggiandolo alla piastra dalla parte della coriacea pellaccia nordica. Solamente dopo questa prima scottata va rivoltato, va staccata la pellaccia e va poi rapidamente ripassato sui due lati. In foto: appena dopo la prima ribaltatura dopo la scottata sulla "pellaccia". |
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