Semiserio e frizzante manuale per adattare la cucina alla pressione dei tempi avversi (scritto nel 1942 ma solo da poco tradotto in italiano).
Mary Frances Fisher, meglio conosciuta come M. F. K. Fisher (1908-1990) scrisse questo instant-book nel 1942, in piena WW2, mentre ristrettezze e privazioni si erano allargate fino ad interessare le tavole e le cucine delle famiglie: bisognava convivere con la tessera annonaria, l'oscuramento e le altre miserie della guerra.
👉Il «lupo» del titolo non è la fame nera, ma piuttosto l'assillo delle preoccupazioni e delle ristrettezze che la guerra aveva spinto fin dentro le abitazioni della gente comune: gas razionato, poca carne, poco zucchero, niente liquori.
👉E' stato scritto in forma di ricettario e dunque il cibo é il perno del libro ma vi si parla anche di privazioni, penurie e di tutto ciò che concerne l’avere “il lupo fuori dalla porta”.
👉Nel 1942 le ricette di Mary Fisher volevano aiutare a preparare piatti gustosi pur con ingredienti scarsi o di ripiego, facendo anche ricorso al riciclo.
Ripubblicato negli anni, "Come cucinare il lupo" si é via via trasformato in un classico della letteratura di nicchia americana ed é stato recentemente pubblicato in italiano nelle edizioni Neri Pozza.
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