domenica 2 settembre 2012

Ma come, più razzisti dei nazisti!?

L'imbarazzo austriaco è tutto in quelle due cifre: 150 anni di cui solo 62 austriaci. E gli altri? Gli altri si mimetizzarono nella palude del pangermanesimo direi, visto che a lungo fecero parte di un unico “D.u.Oe.A.V.”, cioè “Deutscher und Österreichischer Alpenverein”.
Il francobollo emesso in occasione del 150° anniversario del club alpino austri-
aco, che fu il secondo (1862) in Europa, subito dopo il celebre Alpin Club in-
glese (1857). La lunga citazione è ripresa da "Il Messaggero Veneto".
Vissero praticamente nascosti:
"Già nei primi anni del 20° Secolo, quando il nazionalsocialismo non esiste ancora neppure in Germania, alcune sezioni dell’Österreichischer Alpenverein adottano il cosiddetto “Arierparagraph”, che mira all’emarginazione degli ebrei.  La sezione di Vienna approva già nel 1905 un nuovo statuto che consente soltanto ai cittadini tedeschi di razza ariana di diventarne soci.
Nel 1921 diventa presidente della Sektion Austria il nazionalsocialista ante litteram Eduard Pichl, che introduce l’antisemitismo nell’associazione. Da allora in molti rifugi compare la scritta “Vietato l’ingresso ai cani e agli ebrei”. Nasce così la sezione “Donauland”, che raccoglie gli alpinisti ebrei espulsi dalle altre sezioni, tra gli altri Viktor Frankl, Fred Zinnemann, Joseph Braunstein. Ma nel 1924 la “Donauland” non è più riconosciuta come sezione dell’Alpenverein. In quello stesso anno sono orami 98 (su 110) le sezioni austriache che hanno adottato l’”Arierparagraph”. Gli ebrei non possono essere soci dell’Alpenverein, non possono costituire una loro propria sezione, non possono mettere piede nei rifugi alpini dell’associazione.
Uno dei rifugi preclusi agli ebrei si trova al confine con l’Italia, sulla sponda del lago Volaia, ed esiste ancor oggi. Fino a qualche anno fa era intitolato a Eduard Pichl, il fautore dell’”Arierparagraph”. C’è voluto del tempo, ma alle soglie del terzo millennio il “nuovo” Alpenverein austriaco ha finalmente capito che un suo rifugio non poteva portare il nome di un antisemita e lo ha cancellato, sostituendolo con “Wolajersee Hütte”, rifugio del Lago Volaia. Il nome di Pichl è rimasto soltanto sulle carte Tabacco, in attesa di aggiornamento.
L’Öav oggi ha la sua sede a Innsbruck e conta 415.000 soci. È per statuto un’associazione apolitica e aconfessionale. Ma, poiché in parallelo opera anche un’altra associazione di ispirazione socialdemocratica, “Naturfreunde” (“amici della natura”), all’Öav aderiscono prevalentemente soci dell’area borghese-cattolica, vicina al Partito popolare".

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