martedì 14 maggio 2013

Fotovoltaico: la SAT contro gli impianti a terra

La SAT mette all’indice «il proliferare di interventi che non paiono “verdi” e ispirati al risparmio energetico, ma vere e proprie operazioni economiche di sfruttamento a danno dell’elemento paesaggistico».
Malga Cere (Lagorai), ristrutturata con soldi pubblici. Gli
amministratori locali non sanno che esistono i tetti?
L'implicita accusa agli amministratori locali è netta. Il documento della SAT invita con chiarezza a non aspettare che i buoi siano scappati: «L’abbiamo visto nelle Marche, nel Veneto, in Toscana. Quanto realizzato finora in Trentino è ancora poca cosa, questo è il momento di prendere la situazione in mano».
Malga Manazzo (Asiago), anche qui soldi pubblici e anche
 qui i tetti già esistenti sono stati bellamente ignorati. Si è
scelto di consumare altro suolo e sfregiare il paesaggio. 
Il caso innescato dal sindaco di Fondo, Remo Bonadiman, eletto in una mimetica "lista civica" ha spinto la SAT ad esprimersi ufficialmente contro gli impianti solari a terra.
Come spesso succede è stato proprio il sindaco del paese a trafficare per il peggio: pretendeva 6 ettari di bosco per l'impianto "ecologico" destinato al palaghiaccio del paese e solo l'intervento della Commissione Urbanistica Provinciale l'ha poi costretto a più miti consigli: non più di 2,5.Niente di nuovo sotto il sole, peraltro... abbiamo imparato che spesso il nemico ce l'hai in casa.
Mi pare che la SAT abbia ragione da vendere e che il suo documento spieghi già tutto.
Nulla da aggiungere. Se non che molti sindaci, quando sentono odore di contributi pubblici, venderebbero anche la madre (trentina, del resto). Accadeva già negli anni Sessanta con le malghe inutili in Val di Sole. Oggi all'amore per i "contribüti" sembra essersi aggiunta l'attrazione per il partito degli affari

2 commenti:

  1. A quali "malghe inutili" in val di Sole ti riferisci e perché?

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  2. E' una vecchia storia. Cogolo anni 50, sindaco il papà di una mia amica, allora bambina. Una volta che sono andato a trovarla mi ha fatto un giro sopra Cogolo ed è stato allora che mi ha mostrato due delle malghe in questione. Allora (era la metà degli anni '80) risultavano ancora mai usate, come si vedeva dalle vasche in cemento dei letamai. Perchè le hanno fatte? Perchè la Provincia ci metteva i soldi.

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