Mentre la neve in quota è ancora abbondante Gigi e Paolo tentano una fuga dall'obbligo di ciaspole e si spostano a sud, sul Lago di Garda, nelle Prealpi Bresciane. escursioni_invernali
Il Pizzocolo visto da Torri del Benaco, sulla sponda orientale del Garda.
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La quota modesta (m 1.581) fa ben sperare e in effetti la neve residua è poca, ma a rompere le uova nel paniere ci si mettono la foschia e le nuvole, che si mangiano il panorama!
Dal parcheggio alla cima sono 790 metri di dislivello che salgono di poco conteggiando anche la modesta deviazione dal Passo Spino al Rifugio Pirlo.
In totale, andata e ritorno, poco meno di cinque ore.
La cima ospita la croce di vetta ed anche una chiesetta, di cui si intravvede
il tetto. In primo piano lo spartano bivacco Due Aceri.
Vedi le altre foto in Picasa Web Album. |
Il Monte Pizzocolo sovrasta Toscolano Maderno ed è ben visibile dalla costa orientale del Lago di Garda, da dove spicca per la sua posizione dominante. Effettivamente nelle giornate serene il panorama dev'essere impagabile.
Testo e foto sono di Gigi.
Il tracciato in Google Earth. |
Scendendo da Riva del Garda arriviamo a Toscolano-Maderno; qui prima del torrente Toscolano svoltiamo a destra, subito dopo lasciamo a sinistra un antico ponte in pietra e, seguendo le indicazioni, saliamo al paese di Gaino. Entrati nelle strette viuzze dell’abitato, lasciamo a sinistra una piazzetta per svoltare a destra e subito dopo a sinistra. Ora un cartello per il Rifugio Spino ci indica la strada. Dopo non molto l’asfalto termina e si prosegue con una sterrata, un po’ malconcia, che cala nella profonda forra che separa il M. Pizzocolo dal M. Castello di Gaino. Ora dobbiamo proseguire, senza tener conto di sterrate che
dipartono dalla nostra, arrivando fuori dalla stretta forra per poi superare il torrente Toscolano e salirecon qualche tornante.
Lasciamo a sinistra l’Agritur San Lorenzo “Serenamente aperto” come recita un cartello e proseguire sulla sterrata che presenta anche tratti dal fondo cementato. Si sale contornando le pendici del M. Pizzocolo fino ad arrivare nei pressi del “Palazzo” a q. 816 dove troviamo un parcheggio e una tabella informativa sul cosiddetto Palazzo (Palazzo Archesane) che è una costruzione del ‘600, ben restaurata, un tempo utilizzata dal proprietario, il conte Delay, come casa di caccia.
Attraversiamo dei prati per poi salire nel bosco, con tratti di diversa pendenza, dopo aver ignorato una stradina a destra. Salendo troviamo dei cippi informativi che informano il viandante sulle caratteristiche degli alberi che si incontrano (faggi, frassini, carpino nero ecc.). Superiamo uno slargo con una vasca e più su due steccati di legno che fungono da ringhiera poi, con un aumento di pendenza, arriviamo sul Dos de Montagnù a q. 1.080. Qui troviamo il bivio, a destra, con il sentiero Sentiero Forestale della Valle Archesane che scende al parcheggio con un ampio giro. Proseguiamo la salita, superiamo una stanga e arriviamo a Passo Spino, dove troviamo gli edifici dell’ex Malga Spino ora Centro Ornitologico d’inanellamento degli uccelli di passo (tabella). Dal Passo si vede il non lontano Rifugio del Club Alpino Italiano, intitolato al Tenente medico Giorgio Pirlo, caduto nella guerra del ‘15/’18. Il rifugio è stato costruito nel 1965, sui ruderi di un rustico di caccia.
Lasciamo il Passo, salendo a destra con il sentiero n 5, trovando la neve che ci accompagnerà fino alla cima. L’itinerario segue una stradina sterrata che con lunghi traversi e alcuni tornanti ci porta sulla dorsale ovest del M. Pizzocolo. Il cammino sarebbe abbastanza comodo ma la neve, pesante e sdrucciolevole, è d’impaccio per cui i tempi del nostro incedere si allungano. Non dovendo stabilire record di sorta non ci preoccupiamo per nulla, anzi raggiunta la dorsale facciamo una breve sosta per guardare in basso il Lago di Garda. Qui arriva anche il sentiero 23 proveniente da S. Urbano; l’itinerario più seguito per salire al M. Pizzocolo. La sterrata, ora più stretta, costeggia in piano i rimasugli di opere militari quindi riprende la salita, senza esagerare la sua pendenza, compie un paio di tornanti, poi spiana, supera dei bellissimi faggi e passa accanto a una piccola baita, costruita nel 2003 sui resti di una casamatta militare. Poco più avanti arriviamo al bivio con il sentiero 11, che sale da Malga Valle, e riprendiamo l’ascesa a mezza costa quindi svoltiamo decisamente a destra (quota 1.490 c.) e scendiamo fino a q. 1.470. Ora riprendiamo a salire con comodo, passiamo accanto a una Madonnina posta in un piccolo anfratto e dopo non molto arriviamo al bivacco Due Aceri.
Il bivacco è una solida costruzione di sasso con un monolocale, dove trovano posto un caminetto e un paio di tavoli con panche. Un soppalco, raggiungibile con una verticale scaletta a pioli di ferro, potrebbe dare asilo a 2/3 persone ma, almeno in questa stagione, è interessato da infiltrazioni d’acqua (neve di fusione) che lo rende inagibile per un eventuale pernottamento. Rimane in ogni modo sempre un ottimo riparo in caso di maltempo.
Dal bivacco raggiungere la cima del M. Pizzocolo è questione di pochi minuti. Sulla cima troviamo una croce, una chiesetta e poco distante un’asta che indica le vette circostanti. Purtroppo oggi il tempo non è nostro alleato, per cui sono costretto a far ricorso alla fantasia per “vedere” il gruppo dell’Adamello – Presanella dove spicca la piramide del Carè Alto, le Dolomiti di Brenta, il M. Baldo e il M. Altissimo di Nago; più in basso da una parte la Valvestino con il lago omonimo, dall’altra il Lago di Garda.
Nonostante il tempo lattiginoso scattiamo alcune foto, poi scendiamo al bivacco per una sosta al riparo del vento.
Ritorniamo con calma al Passo Spino e decidiamo di andare al rifugio Pirlo. Seguiamo una sterrata che sale ripida, passa sotto una parete rocciosa, dove si sviluppa una ferrata, raggiunge una bella spianata e prosegue comoda fino al rifugio lasciando a destra un paio di sentieri che salgono al M. Spino.
Naturalmente, tolti gli zaini, ci precipitiamo al piccolo bancone del rifugio chiedendo due belle birre medie. Ferale notizia! La birra è finita. Come è finita, miseriaccia ladra! Usciamo da rifugio e l’amico Paolo, con occhietti ammiccanti e fare da prestigiatore, tira fuori dal cappello, pardon, dallo zaino una latina di birra che divide fraternamente con il sottoscritto; così meritandosi tutta la mia imperitura riconoscenza.
Tornati al Passo Spino, scendiamo al parcheggio, montiamo in auto e raggiungiamo il “sereno” agritur S. Lorenzo, dove possiamo sederci comodamente con una bella birra media davanti. Anzi le birre sono accompagnate anche da alcuni, buonissimi, biscotti di pasta frolla che mi ricordano tanto quelli che preparavano mia madre e mia nonna. Ci tiene compagnia un bel cane pastore con cui faccio amicizia con qualche carezza e che ingolla, golosamente, il biscotto che gli offro e a momenti anche la mia mano. Salutati i gentili gestori e l’ingordo cagnone si torna a casa.
Dislivelli e tempi:
Parcheggio – M. Pizzocolo + 785 m / – 20 mM. Pizzocolo – Passo Spino – 447 m / + 20 m
Passo Spino – Rif. Pirlo + 26 m / – 15 m
Rif. Pirlo – Parcheggio + 15 m / – 364 m
Dislivello totale: ± 816 m
Parcheggio – Passo Spino h 0,50
Passo Spino – M. Pizzocolo h 1,40
M. Pizzocolo – Passo Spino h 1,00
Passo Spino – Rif. Pirlo h 0,15
Rif. Pirlo – Parcheggio h 1,00
Tempo totale h 4,45
Quote:
Parcheggio m 816
Passo Spino m 1.154
Quota m 1.180
Rif. Pirlo m 1.165
Quota m 1.490
Quota m 1.470
Biv. Due Aceri m 1.165
M. Pizzocolo m 1.581
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