venerdì 25 marzo 2016

Cinque Terre: la traversata Corniglia-Vernazza-Monterosso

Questa bella sgroppata aerea è quanto resta del mitico Sentiero Azzurro, il formidabile percorso pedonale che toccava tutti e cinque i borghi, con inizio a Riomaggiore e termine a Monterosso.
Corniglia Vernazza Monterosso
Vernazza è il più fotografato dei cinque. Gli altri quattro hanno ciascuno il proprio record locale: Riomaggiore è il primo che si incontra venendo da Spezia (OK: La Spezia, per gli amanti dell'ufficialità), Manarola è il più piccolo, Corniglia è il più montano, Vernazza è il più fotografato, e Monterosso è il meno marinaro, perchè fin dentro al centro, è stato penetrato dall'automobile. Invece questa qui sopra è Vernazza, come la si vede quando ci si incammina verso Monterossso, la meta finale. Il tempaccio e il bilanciamento del bianco andato a pallino non hanno aiutato ma il colpo d'occhio c'è ancora tuttto...
Corniglia Vernazza Monterosso
Il sentiero corre in costa duecento metri sopra il mare. E' quel segno nel verde, in
destra foto. Siamo dopo Corniglia e prima di Vernazza. Il promontorio di Punta Me-
sco chiude la scena e separa la riviera delle Cinque Terre dal resto del Levante ligu-
re: dietro ci sono Sestri Levante, Portofino, Camogli e tutto il resto. Un piccolo tip:
ingrandendo la foto si distingue, al centro, la torre tonda di Vernazza.
Vedi le altre foto in Google Foto.
Dei quattro tratti che componevano in origine il Sentiero Azzurro ne sono rimasti due ossia quelli oggetto della "concatenazione" odierna: da Corniglia a Vernazza il primo e da Vernazza a Monterosso il secondo.
GPS Corniglia Vernazza Monterosso
Quel che resta è comunque una bella camminata: un decina di chilometri alti sul
mare,con diversi strappi gradinati che bimbi e anziani devono sapere di dover af-
frontare. Sommando tutti i pezzi in salita siamo sui 750 metri. D'estate fa caldo.
Scarica la traccia GPS da Wikiloc.
Sono i più lunghi e anche i più impegnativi ma (purtroppo) anche i meno scenografici e evocativi: il primo e il secondo erano di sicuro ancora più belli ma l'immobilismo e l'inettitudine hanno condannato sia la Via Dell'amore che il tratto Manarola-Corniglia a ricorrenti chiusure, tanti stop che più passa il tempo e più sembrano senza uscita, come la paralisi mentale di questa Liguria stretta fra il mugugno del camallo-pensiero e il berlusconismo, che ha portato ai commissariamenti per mafia tipo San Remo (+altri comuni).
E' un vero peccato, una storia annunziata che non è certo causata dall'invincibile forza della natura.
Le chiusure a raffica sono dovute ad un micidiale cocktail fatto di incuria, inerzia, burocrazia, mugugni e veti incrociati, tutte tossine in circolo da anni e che
alla fine hanno portato all'immobilismo, all'abbandono e al dissesto idrogeologico. Cosa dire
a chi sega il "ramo d'oro" turistico da cui dipende? Kompliment!
Comunque, prima che sia troppo tardi, andiamoci: dormendo nelle Fremdezimmer locali aiutiamo la gente che si interstardisce a non abbandonare la propria terra. Le info stanno scritte nei testi in verde, giusto qui sotto, e che portino bene:

Quote e dislivelli:
Quota di partenza: m 20 (Corniglia)
Quota di arrivo: m 6 (Monterosso)
Quota massima raggiunta: m 270 (prima di Prevo)
Dislivello assoluto: m -14
Dislivello cumulativo in salita: m 744
Dislivello cumulativo in discesa: m 754
Lunghezza con altitudini: km 10,1
Tempo totale netto: ore 3:15
Difficoltà: E

Descrizione del percorso: si parte dalla stazione ferroviaria di Corniglia (m 20) e si prende sulla sinistra la stradina che, con una scalinata di 363 gradini, porta al paese di Corniglia (m 100). Dal centro si imbocca l'asfalto diretto verso monte ma lo si lascia quasi subito, prendendo a sinistra (m 110, indicazione). Il sentiero attraversa un ponticelli pedonale in pietra e si inoltra lungamente tra le coltivazioni di olivi fino a portarsi sulla verticale della spiaggia di Guvano (m 235 circa, bivio col sentiero che scende al mare).Proseguendo dritti si sale al minuscolo nucleo abitato di Prevo. Con lunga traversata in quota ci ci avvicina a Vernazza che compare annunciata dalla caratterista casa-torre posta alla sua periferia. Si scende nel centro storico. Il tracciato taglia la via principale e sale tra i carrugi in direzione di Monterosso sbucando sulla baia di Vernazza (bel punto panoramico). Il sentiero prosegue in quota senza problemi di orientamento e, dopo aver attraversato alcuni tratti stretti e esposti (ma sempre ottimamente lastricati) si avvista l'abitato di Monterosso, sul quale si scende dopo aver lambito una brutta costruzione alberghiera, giungendo così a quota mare. Una breve passeggiata porta al lungomare dello spiaggione, dove si trova anche la stazione ferroviaria (m 6).
Nota: in periodo turistico l'accesso al sentiero è soggetto a ticket. L'intero percorso è lastricato e gradinato, con qualche tratto ripido. D'estate fa caldo: portarsi una buona scorta d'acqua.

Come arrivare: il modo giusto di visitare le Cinque Terre è il treno. Le corse sono frequenti.
Nelle Cinque Terre a marzo i fiori adornano già i sentieri.

2 commenti:

  1. l'ho fatto tutto, tanti anni fa. Comincio a sentirmi una sopravvissuta :-S

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    1. No problem, kein Problem, nema problema. Sei in numerosa e spesso buona compagnia. Gli altri non sanno cosa si sono persi.

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