Questo sottile pane rotondo, secco, duro, croccante e aromatico è nato dall’esigenza di dare al pane la massima durata possibile: per superare i lunghi inverni gli abitanti delle Alpi necessitavano di scorte alimentari abbondanti. Oggi in Sudtirolo viene servito da sgranocchiare durante l’aperitivo o per accompagnare un tagliere di speck e formaggi. Il suo profumo particolare è dovuto alla presenza di semi di finocchio, cumino e anice nell’impasto di farina di segale.
Si chiama Schüttelbrot: a tre quarti della lievitazione i pani vengono battuti e appiattiti fino a raggiungere lo spessore di un centimetro (in italiano sarebbe “pane scosso” perchè schütteln in tedesco = scuotere). Il vantaggio era che il pane schiacciato diventava secco subito dopo la cottura, evitando così di ammuffire. Il pane secco veniva poi conservato per mesi su speciali rastrelliere di legno in stanze arieggiate. Per essere mangiato, veniva spezzato con la cosiddetta "Brockengrommel" (vedi foto a lato).
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