Oggi come allora, le due ruvide costruzioni in pietra sono un'icona e un pezzo chiave della storia alpinistica del Brenta.
I due edifici separati sono il lascito di una lotta senza esclusione di colpi fra due club alpini del Welsch Tirol austriaco di fine Ottocento.
Si sentivano in guerra, arruolati sul fronte dei nazionalismi, perchè quelli erano i tempi.
Si sentivano in guerra, arruolati sul fronte dei nazionalismi, perchè quelli erano i tempi.
Più o meno dallo stesso punto di vista nell'estate del 2011. Sono passati più
di cento anni senza danni evidenti. La domanda sorge spontanea: visto
che su di loro pende (è la parola) un progetto di "ammodernamento"
dobbiamo forse temere qualcosa dal Comune di Ragoli?
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👉Da un lato la trentina SAT, che coagulava attorno a sè anche le spinte irredentiste filo-italiane e dall'altro la ortodossa DuÖAV (Deutscher und Österreichischer Alpenverein, il club alpino tedesco-austriaco), che guardava al Trentino come alla marca meridionale di un impero insidiato dalle nazionalità.
Alla Bocca di Tuckett e alla Bocca di Brenta si consumarono i due episodi salienti di questa "guerra dei rifugi" che vide i due sodalizi alpinistici l'un contro l'altro armati, in una guerra combattuta - per fortuna - più che altro a colpi di proclami e carte bollate.
Una storia nota che appartiene al passato e che torna in mente solo quando ci si chiede il perchè di questa stranezza dei "rifugi a coppia" nel Brenta.
I due edifici sono sgusciati indenni fra generazioni di sindaci e architetti: auguriamoci che continui così!
I due edifici sono sgusciati indenni fra generazioni di sindaci e architetti: auguriamoci che continui così!
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