domenica 10 novembre 2013

Sul Corno di Pichea (nelle Alpi di Ledro)

Un triangolo di montagne incastrate fra il Garda e le Giudicarie, periferico e dimenticato da (quasi) tutti.
Il Corno di Pichea, lungo la cresta che unisce la Bocca di Trat alla Bocca
dell'Ussol, tra il Lago di Garda e le Giudicarie, con l'Adamello e la Presa-
nella sullo sfondo. Siamo nell'alta Val di Concei, vicino a Bezzecca, tra
il Trentino e la Lombardia.
Non più terre dolomitiche ma non ancora prealpi lombarde.
Qui correva il vecchio confine fra il sabaudo Regno d'Italia e l'imperialregio Impero asburgico  dopo il 1866, quando gli imperiali persero i  territori del lombardo-veneto e tra queste cime minori passava un tratto di fronte della "guerra delle trincee".
I colori dell'autunno ci accompagnano lungo i vecchi percorsi militari della WW1.
Vedi le altre foto in Picasa Web Album.
L'attuale rifugio "Nino Pernici", che raggiungiamo con breve deviazione dalla Bocca di Trat, è ricavato dalle vecchie costruzioni militari austriache. L'intera escursione, del resto, si svolge su percorsi ex-militari.
I segni della WW1 sono ovunque: trincee, scalette, caverne, postazioni.
Scarica la traccia GPS da Every Trail.
Il nostro percorso utilizza appunto sentieri militari e si snoda lungo la aerea cresta che nell'alta Val di Concei collega la Bocca di Trat alla Bocca dell'Ussol, tra il Lago di Garda e le Giudicarie con al centro il Corno di Pichea (m 2.147) e il monte Tofino (m 2.151).
Queste due cime sono vicine ma separate da una marcata insellatura e, visto il tempo nuvoloso, ci siamo limitati alla prima.
Sarebbe stata una camminata molto remunerativa, peccato per le nuvole che coprivano il Lago di Garda.
Per fortuna il cielo a nord era più libero, e così una fugace occhiata ad Adamello e Presanella abbiamo potuto darla.
Sulla via del ritorno abbiamo fatto una breve digressione per salire alla Mazza di Pichea (m 1.879), che guarda dall'alto la Bocca di Trat e il rifugio Pernici.

Nota: poco dopo la Bocca di Trat, lungo il sentiero che dirige verso il Corno di Pichea, si può
Mazza di Pichea
Il cartello posto lungo il sentiero SAT 420 e l'interno della caverna.
raggiungere con una brevissima deviazione (2 minuti) la Caverna Riccabona, interessante opera di guerra austroungarica al cui interno si trovano anche alcuni pannelli esplicativi.
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Il Capitano Ludwig Riccabona e la targa che informa sulla costruzione dell'opera.
("Kampfgruppe Hauptm. Riccabona - Fertiggestellt von der - III. Res. Masch.
Gewehrabt. - des Inf. Regt.s No 29 - Mai-Juni 1916")
Quote e dislivelli:
Quota di partenza: m 1.500 (Malga Trat)
Quota di arrivo: m 1.500 (Malga Trat)
Quota massima: m 2.147 (Corno di Pichea)
Dislivello assoluto: m 647
Dislivello cumulativo in salita: m 760
L'ingresso attuale della caverna e immagini d'epoca (dai pannelli esplicativi).
Dislivello cumulativo in discesa: m 756
Lunghezza con altitudini: 9 chilometri
Tempo totale netto: ore 4:00 (più il tempo per la breve deviazione alla Mazza di Pichea fatta al ritorno)
Difficoltà: E

Descrizione del percorso: 
Dal parcheggio (m 1.500) si prende l'evidente sentiero SAT 403 che sale alla Bocca di Trat (m 1.582 - breve deviazione al rifugio Pernici, quota 1.600). Dalla bocchetta si imbocca l'evidente sentiero SAT 420 e lo si segue senza problemi fino al Corno di Pichea (m 2.147 - poco dopo l'inizio, con deviazione di qualche minuto si può visitare la caverna di guerra austriaca Riccabona).
Il ritorno ripete il percorso dell'andata. Noi l'abbiamo variato un po' per una rapida salita alla Mazza di Pichea.

Come arrivare: scursioni_estive
Salendo dal Garda si abbandona la strada principale dopo il Lago di Ledro e si prende a destra per la Val di Concei. Dopo Lenzumo si prende sulla destra la lunga stradina che sale stretta e ripida verso la Malga Trat, a quota 1.500 (parcheggio). L'ultimo tratto non è asfaltato.

2 commenti:

  1. Non faccio un commento specifico sul post, ma volevo porti i miei complimenti per il blog.
    E' diventata una mia lettura fissa da diversi mesi e trovo i tuoi post e i tuoi commenti molto interessanti, così come non mi perdo mai le bellissime foto.
    Sono un ragazzo emiliano che ha vissuto a Trento per 2 anni, inoltre la mia ragazza vive vicino a Bolzano (è di madrelingua italiana), per cui conosco molto bene il territorio di cui parli e sono molto interessato anche ai tuoi post che parlano della società, della cultura, della storia e delle tradizioni di queste due province.
    Complimenti ancora!

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  2. Wow, grazie per i complimenti! Abito in Trentino da moltissimo tempo ma fino a 14 anni ho vissuto in Sudtirolo e continuo a sentirlo in qualche modo come casa mia.

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