venerdì 14 marzo 2014

La Promenade Laurana-Abbazia-Volosca

Questa è una meta che da sola merita un viaggio.
Questo bellissimo percorso si snoda per dieci chilometri (dato GPS, i siti web parlano di 12) a pelo d'acqua fra giardini, ville e hotel d'altri tempi, sfiorata ma non travolta dal cafonal adriatico dell'ultimo ventennio. Il pezzo più bello rimane a mio avviso il tratto fra Laurana e Abbazia ma in fondo è solo questione di simpatie perchè in ogni suo tratto è in realtà da raccomandare.
Il percorso si svolge forse due metri più in alto della battigia e pochi metri più
in basso della strada litoranea che corre parallela, a pochi passi di distanza,
ma sembra lontana anni luce. Il tratto iniziale, vicino all'antica Laurana, è
tutt'ora il più integro, insomma quello meglio conservato.
Ci troviamo in presenza di una una Promenade sul tipo della Tappeiner di Merano o della Sant'Osvaldo di Bolzano, con la differenza che corre interamente in riva al mare perchè ci troviamo nel Golfo del Quarnaro.
La passeggiata può essere interrotta in qualsiasi momento per prendere il trolej
(l'autobus urbano) che collega Rijeka con Lovran; da qualsiasi punto in quattro
passi si può raggiungere la più vicina fermata.
L'unico paragone che mi viene in mente è con la Via dell'Amore alle Cinqueterre,
in Liguria. Ma qui l'atmosfera non è agreste ma decisamente asburgica, nè può
essere altrimenti visto che siamo sulla vecchia Küstenland, il litorale adriatico
frequentato dalle teste coronate della Mitteleuropa ottocentesca.
Vedi le altre foto in Picasa Web Album.
Fu magistralmente reaizzato quando qui c'era ancora l'impero asburgico ed è riuscita a sopravvivere alle più difficili stagioni: dalla belle epoque cosmo-polita e colonialista al fascismo italiano di Mussolini, dal comunismo auto-gestionario e anti-sovietico di Tito, al nazionalismo balcanico di Tudjman (che si fa riconoscere per l'invadenza cementizia).
Il tracciato in Google Earth.
I segni della storia ci accompagnano per tutto il percorso.
Io l'ho percorsa partendo da Laurana dove la passeggiata ha un inizio davvero spettacolare nel parco che fronteggia il vecchio Hotel Park.
Per chi parte da qui il punto di arrivo è al mandracchio di Volosko/Volosca il centro costiero che non era affatto, a dispetto dei depliant turistici attuali, un caratteristico villaggio di pescatori, ma il centro amministrativo distrettuale da cui dipendeva anche Abbazia.
Opatja/Abbazia venne infatti creata dal nulla, in funzione turistica, e prima del 1844 era del tutto priva di qualsiasi importanza.
Infatti quando nel 1822 Fiume venne assegnata all'Ungheria, Volosca formò uno dei tredici distretti ed entrò a far parte del circolo di Pisino e subordinata al governatore di Trieste.
Volosca era sede di un Capitanato distrettuale che abbracciava quasi tutta la regione liburnica e la carsica orientale.
Per i professionisti della promozione turistica (si dice così, ma in realtà si tratta di vieta propaganda) dire "caratteristico paesino di pescatori" suona decisamente meglio.

4 commenti:

  1. "L'unico paragone che mi viene in mente è con la Via dell'Amore alle Cinqueterre,"

    ...prima che fosse sconciata da lucchetti e sculture, spero! Guarda cosa ne hanno fatto, dalle foto di mia sorella: http://www.geis.altervista.org/10-06-26CinqueTerre/index.html

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  2. Mi sono guardata tutta la serie di foto e ho scoperto che il tempo passa in fretta: dall'ultima volta che ci sono stato (lucchetti a parte) sono comparsi i tunnel. Sembrano quasi passaggi della metro. Prima che la intubino del tutto in nome della sicurezza voglio proprio tornarci. O adesso o quest'autunno...

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  3. non so se facciano piu' danni la sicurezza o le valorizzazioni.

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    1. Di sicuro le valorizzazioni ma anche le "messe in sicurezza" si portano dietro cemento e consumo di territorio e di solito sono aggiunte peggiorative.

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