La stazioncina davanti casa mia ha due soli binari. Uno porta a Venezia, l'altro a Trento. E alle sei di mattina passa un convoglio che mi scodella direttamente a Bolzano, senza cambi.
D'inverno i banchetti di Piazza delle Erbe aprono quando c'è ancora buio. Fu Mainar- do II° che nel 1277 fece abbattere le mura della città e ricoprì il fossato, creò questa stretta e lunga piazza che divenne il centro economico della parte sottoposta alla sua diretta sovranità, mentre Piazza del Grano rimaneva centro del potere vescovile. |
Sbarco davanti alla Fontana delle Rane che non è ancora giorno fatto, mentre la città si sta mettendo in moto. Per una volta non ho una stramaledetta auto da parcheggiare (che figata, questa città è strozzata dal traffico).
👉Lo faccio spesso (muovermi in treno) anche e soprattutto d'inverno, quando a quest'ora nel fondovalle il sole deve ancora superare il profilo dei monti e le viuzze del centro si trovano ancora nella penombra.
Il mercato di Piazza delle Erbe è al centro di una rete di localini e negozi uno più interessante dell'altro. A partire da due storiche trattorie: la Franziskaner Stube, che prende il nome dall'attigua chiesa dei Francescani e la osteria-birreria Hopfen & Co. coi tavolini addossati ai banchetti della frutta e verdura. Sempre in piazza ci sono parecchie gran belle panetterie, salumerie e birrerie (qui vediamo la Forst). Ma per le trattorie è l'intero centro storico a porre problemi di scelta, dalla medio-evale Ca' de Bezzi (nata come osteria dei Cavalieri Teutonici) al noto Vögele, ritrovo della borghesia bolzanina, al vecchio albergo-trattoria al Cavallino Bianco.
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