Con la giornata un po' così, l'allenamento un po' così e poca voglia di ciaspole su neve marcia optiamo per una breve gita sui bassi monti boscosi che separano le genti trentine da quelle tedesche. E' una zona di ristorantini e facili mete escursionistiche; tra le più gettonate c'è di sicuro il Fichtenhof di Gfrill (strapieno) mentre quello più frequentato dai domenicali è la Speck Stube Perkeo (sì, un bel terrazzo aperto sulla Bassa Atesina, ma è l'unica cosa degna di nota). |
I prati del Maso Drei Fichten Hof, da dove si parte per raggiungere la tondeggiante Königswiese/Monte Prato del Re, qui ben visibile con la sua coltre di conifere.
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Un facile giro nel bosco a bassa quota, senza storia ma rilassante, che è quello che conta se in alto c'è troppa neve e in basso devono ancora arrivare le foglie. La meta è una bassa cima tondeggiante, la Königswiese/Monte Prato del Re, sulle montagne di Salorno.
Il giro è breve e all'ora di pranzo siamo già di ritorno. Districarsi tra i localini del posto non è facile, specialmente la domenica pomeriggio. Dopo aver dribblato i due più frequentati
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della zona, finalmente atterriamo ai tavoli esterni di quello storico, l'unico che era già aperto a Pochi di Salorno prima che l'asfalto arrivasse anche quassù.
Siamo al confine linguistico, fatto reso plasticamente evidente dai vicini di tavolo: uno col grembiule blu e la faccia rossa, l'altro con la giacca e le scarpe della domenica anni Settanta, vero archetipo del "bacàn taliàn" e della sua idea di eleganza. I due dialetti si compenetrano e, complice l'alcol, si slitta continuamente dal trentino
al "todesc'" e viceversa, senza soluzione di continuità. Solo le bestemmie sono rigorosamente in "taliàn". Il simposio è ancora ai preliminari e prima di sera le brocche di rosso saranno ancora tante. Il biglietto da visita che ci ha fatto propendere per il sì è stato il rubizzo figlio dodicenne dei titolari, felicemente alle prese con uno stinco di maiale al forno degno di Obelix.
Quote e dislivelli:
Quota di partenza/arrivo: m 1.408 (parcheggio di Gfriller Sattel Passo Cauria)
Quota massima raggiunta: m 1.622 (cima)
Dislivello assoluto: m 214
Dislivello cumulativo in salita: m 512
Dislivello cumulativo in discesa: m 513
Lunghezza con altitudini: km 8,5
Tempo totale netto: ore 2:45
Difficoltà: E
Descrizione del percorso: dall'auto (m 1.408) si imbocca la forestale che lascia la conca del maso alla propria sinistra e sale nel bosco fino al bivio di quota 1.600 fra i sentieri AVS 6 e 4A (tabella). Si prende sulla sinistra proseguendo lungo il 6 fino alla tabella di quota 1.630 circa (bivio Grosswiese-Königswiese) dove si lascia la forestale per l'evidente sentiero che si arrampica fino ai 1.622 metri della croce del Prato del Re. Da lì in piano (tabella) si giunge subito alla panchina-punto panoramico con vista verso Cauria e i Lagorai (zona Monte Rujoch) nonchè Bondone e Paganella. Si torna a ritroso sul medesimo sentiero fino a raggiungere la forestale abbandonata salendo. Si prosegue prendendola nell'altra direzione, che porta al Grosswiese (tabella, m 1.630) e poi, con ampio giro verso occidente, chiude l'anello ricongiungendosi al percorso seguito all'andata appena sopra la conca dei masi, a quota 1.510 circa.
Come arrivare: dal centro di Salorno si seguono le indicazioni per Gfrill/Cauria che portano in dodici chilometri fino al gran tornante destrorso prima di Gfrill/Curia. Qui si abbandona la provinciale e si imbocca sulla sinistra la stradella asfaltata che porta in breve al maso. Attenzione: è una strada privata: giunti al maso sarà bene segnalare la propria presenza, chiedere il permesso di lasciare l'auto e ringraziare.
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