Dove la Valdastico, lasciata la pianura, vira verso Nord e punta verso il Trentino c'è un articolato anfiteatro di monti ormai non più Colli Berici ma non ancora Alpi compiute, una corona di rilievi che sembrano messi lì a protezione di Schio e di Valdagno, quel pezzo di pianura compreso fra le Piccole Dolomiti, il Pasubio e l'altopiano di Asiago.
Guardando a Nord, oltre l'altopiano di Asiago si distinguono nettamente le cime dei Lagorai, dal Fravort-Gronlait completato dalla cresta Hoabonti-Cola fino alla moltitudine di aguzze cime dei Lagorai centrali. Altrettanto chiare appaiono le Pale di San Martino, apparentemente a portata di mano. Più in primo piano, sul plateau di Asiago, spiccano il Monte Verena (da cui partì la prima cannonata della WW1) e Cima Portule. Ancora più a destra dal profilo dell'altopiano emerge quello delle Vette Feltrine.
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Verso oriente spiccano il nodo delle Melette, con il mitico Monte Fior raccontato da Emilio Lussu e poi il Monte Valbella, altro monte carico di storia militare. |
Sono territori squassati e sconquassati dalla WW1 (la Strafexpedition austroungarica si arenò a pochi km in linea d'aria da qui, quando gli austriaci potevano già indovinare nella foschia il comando italiano di Vicenza) ma anche interessati dalla resistenza antifascista e antinazista della WW2. Tra i colli pedemontani e gli
Verso occidente. Dalla tettoia con panche per pc-nic annessa all'ex-forte si vedono le lunghe e accidentate Piccole Dolomiti, che nascondono la pianura veneta e che da qui sembrano saldate al massiccio del Pasubio (mentre invece ne sono separate dall'intaglio del Pian delle Fugazze).
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altipiani il movimento resistenziale fu più diffuso che non nell'adiacente Trentino).
L'iniziazione resistenziale, col suo corredo di gesta goffe e antieroiche, dei Piccoli Maestri di Luigi Meneghello avvenne proprio da queste parti. Sull'Ortigara, sul Zebio, ai Castelloni di San Marco, mentre le azioni picaresche si svolsero tra i centri abitati della pianura e le prime coste dell'altipiano, e culminarono con
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l'ingresso in Vicenza del giovane comandante partigiano ospitato su un carro dell'Ottava Armata britannica, un tipetto che sussurrò all'orecchio del capitano inglese "What I am? I am a fucking bandit" (e a me piace pensare che sia vero).
Quote e dislivelli (dati del GPS):
Quota di partenza/arrivo: m 1.122 (parcheggio al tornante)
Quota massima raggiunta: m 1.654
Dislivello assoluto: m 528
Dislivello cumulativo in salita: m 535
Dislivello cumulativo in discesa: m 532
Lunghezza con altitudini: km 10,7
Tempo totale netto: ore 3:40 AR
Difficoltà: E
Descrizione del percorso: la traccia GPS toglie ogni problema di orientamento e rende superflua la descrizione dettagliata.
Come arrivare: da Piovene Rocchette (Valdastico) si procede in direzione Schio. Giunti a Santorso si devia a destra salendo in direzione Tretto. Al bivio S. Ulderico-S. Rocco si prosegue sulla sinistra per S. Ulderico e poi, giunti a Tretto, si prende sulla sinistra. Appena dopo ilCamping Club Cerbaro si lascia la strada principale a Contrà Rossi, prendendo a destra e salendo su stradella di montagna. Dopo un po' l'asfaldo finisce ma il fondo rimane buono. Con numerosi tornanti si sale fino all'ampio piazzale parcheggio a Busa del Novegno: questo d'estate. D'inverno, invece ci si fermerà prima, a seconda delle condizioni di innevamento. Oggi, per esempio, ci siamo fermati al tornante di quota 1.120.
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