venerdì 30 novembre 2018

Il lago, la diga e il campanile di Curon

Il campanile che emerge dal lago di Resia, in alta Val Venosta, in una foto del 13 agosto del 1953, prima del turismo dello sci.
lago di Curon Venosta
Anni Cinquanta: sul nuovo lago artificiale vennero organizzate nei primi anni Cin-
quanta diverse competizioni veliche. Erano finalizzate a sostenere l'immagine del
nuovo specchio lacustre e poterono contare anche sulla presenza del campione
olimpionico Agostino Straulino (Keystone/Getty Images).
Nel 1950 due dei tre laghetti della zona (quello di Resia e quello di Curon) furono "unificati" con la costruzione di una grande diga.
Le 163 case del paese di Graun im Vinschgau/Curon Venosta vennero fatte saltare e sommerse dall’acqua, ma il campanile venne risparmiato.
Il paese fu ricostruito qualche metro più a monte, e il nuovo bacino prese ad alimentare la grande centrale idroelettrica di Sluderno.
👉L'operato della premiata ditta Montecatini venne molto contestato dai sempliciotti abitanti del luogo, che nella loro beata ingenuità andarono perfino a Roma per chiedere, inutilmente, l’intercessione del papa.
Graun in Vinschgau Curon Venosta
Prima del lago artificiale: questo era il paese prima della costruzione dell'invaso artificiale. L'attuale strada statale corre alle spalle del grosso edificio sulla destra, che era sede di una caserma e si infila in galleria sotto la chiesetta sulla collinetta di St. Anna. A parte il campanile, tutti gli edifici visibili sono stati fatti saltare con la dinamite, tranne quello della caserma. Il nuovo paese sorge sul pendio fuori campo a destra della caserma.
Graun in Vinschgau Curon Venosta
Gli ultimi giorni: mentre il livello delle acque sale giorno dopo giorno, vengono evacuate anche le ultime case. Oggi il vecchio campanile emerge dalle acque ed é diventato preda degli appetiti turistici stile mordi e fuggi.
Graun in Vinschgau Curon Venosta
Il nuovo paese: questo era l'aspetto del paese appena ricostruito, con la nuova chiesa, e il lago artificiale che lambiva la statale. Rimase così fino agli anni Ottanta del Novecento, quando l'ENEL consentì il reinterramento di una "fascia lago" che ha modificato ancora una volta il paesaggio, dandogli l'aspetto attuale. La vicenda del paese di Graun im Vinschgau/Curon Venosta è diventata oggetto del romanzo storico "Resto qui", di Marco Balzano.

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