giovedì 17 ottobre 2019

Il mito ottocentesco dell'assenzio assassino

L’ostilità nei confronti della “Fata Verde” decollò quando riuscì a coalizzare i produttori di vino e di wiskhy e a schierarli con i governi occidentali impegnati nelle campagne proibizioniste.
assenzio a Praga
A partire dalla Francia, il consumo del distillato dell'Artemisia Maggiore (Artemisia
Absinthium) puro o diluito con acqua ghiacciata e addolcito con una zolletta di zuc-
chero, aveva surclassato per la sua economicità gli altri alcolici e super alcolici.
La campagna iniziò nella seconda metà dell’Ottocento e l’Assenzio acquistò in pochi anni la fama di sostanza allucinogena capace di trasformare gli uomini in violenti criminali e nel 1915 venne bandito per legge in molti paesi.
👉Ormai, però, la notorietà a cui l'avevano innalzato i "poeti maledetti" o aveva circondato di un fascino difficile da scalzare: ancora oggi immaginiamo Rimbaud che, ogni tardo pomeriggio (l’ora magica della Fata Verde andava dalle 17,00 alle 19.00) si recava al bar “Accademia dell’Assenzio” e per tre soldi aveva il bicchiere che lo aiutava a mettere su carta le sue immortali poesie.
assenzio veneziano
Le etichette di questa vetrina del centro storico di Venezia ci suggeriscono che il vero problema dell'assenzio era l'elevatissima gradazione alcolica a cui veniva commercializzato. Dopo la ri-liberalizzazione postafscista degli anni Sessanta, viene tutt'oggi venduto a 65°-69° di alcool. Molto ma molto di più del verde Genepì valdostano o della scura Pelinkovac balcanica.

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