Nel 1903 la SAT decise di costruire un rifugio per ospitare gli illustri studiosi del Congresso Geologico Internazionale.
Qui è ripreso quasi dalla stessa angolazione della foto sotto. |
Il prestigioso congresso si era poi tenuto a Vienna nel 1904 e il rifugio venne tirato su nel giro di pochi mesi, tanto che fu inaugurato già il 9 agosto del 1904 con una grande festa alla presenza di Torquato Taramelli, l'insigne geologo dell’università di Pavia che era stato volontario garibaldino e socio onorario della SAT.
👉Poi, nel corso della prima guerra mondiale, il rifugio venne utilizzato come posto di comando militare austriaco e anche come ospedale da campo.
E dopo ancora, nel secondo dopoguerra, nel 1961, la gestione venne affidata alla SUSAT, la Sezione Universitaria della SAT, che vi organizzò per tre anni dei corsi di divulgazione geologica e che continua tuttora a gestirlo.
Raggiungerlo dalla Val di Fiemme è veramente facile, e ne vale la pena.
Nella sua storia centenaria il rifugio non ha subito vere manomissioni e ha mantenuto la caratteristica forma a cubo che è rimasta inalterata fino ad oggi. E' forse l'ultimo esempio di una tipologia costruttiva che caratterizzava molti fra i primi rifugi della SAT, come il Segantini in Val d'Amola, il Dorigoni in Val di Rabbi, i rifugi Dante Ongari e Guido Larcher in Cevedale, il vecchio Mantova in Val di Peio, il Dodici Apostoli nel Brenta, il Brentari nei Lagorai. |
Il rifugio si trova a 2.030 metri di quota (2.040 ufficiali) nella piccola Valle dei Monzoni (Val di Munciògn), una convalle della più importante Val San Nicolò. Entrambe sfociano a Pozza di Fassa. |
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