C'è stato un tempo in cui "nàr a magnàr luganeghete al Pedavena" era il massimo dello sballo per chi abitava alle Androne o in via Suffragio, o nelle altre soffitte del centro storico. La birreria era frequentata da...
Le luganeghete al sugo del Pedavena non erano le classiche luganeghe trentine grassocce e tozze. Erano sottili come dei Würstel e spesso noi li confondevamo, complice il saporito sugo rosso, che però manca nel riquadro in basso a destra. |
...artigiani, operai, impiegati, negozianti, com'era in uso da Vienna ad Innsbruck, da Bolzano a Trieste: era il popolo cittadino.
👉Oggi sono in pochi a ricordarsi o anche solo a sapere della "cisterna" in cui cuocevano le desiderate luganeghete.
Il Pedavena di Trento aveva la sua brava "caldaia", simile a quelle degli odierni buffet triestini che sono gli ultimi a perpetuare la tradizione. Notare sulla sx la bianca radice di cren (buffet "Da Pepi" a Trieste). |
👉Nascosta agli sguardi indiscreti c'era la "cisterna", relegata sotto il bancone, nascosta alla vista che non conosceva tregua: H24, come si dice oggi. E la storia è andata avanti a lungo, Sessantotto sociologico tridentino compreso.
👉Il background di locali come la birreria Pedavena è quello delle imperial-regie bettole austriache, di cui rimane tenace e fortunoso ricordo nei "buffet" triestini, che oggi sono l'anello di congiunzione fra le trattorie popolari e lo street food del confine orientale.
👉Le carni (tutte di maiale) erano cotte nelle "caldaie" e il fatto che il brodo di cottura non venisse quasi mai rinnovato costituiva motivo di orgoglio: a Trieste nemmeno oggi si nasconde nulla, in quanto a questo. E con buona pace degli igienisti intransigenti.
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