martedì 2 marzo 2021

Sul Dosso di San Rocco a Trento (1 dei 3 "denti")

Doss Trento, Doss di Sant’Agata e Doss di San Rocco:  i tre «dossi» o «denti» che avrebbero dato il nome a Tridentum, la Trento romana.
La conca di Trento vista dal Dosso di San Rocco. Sullo sfondo, fra il monte Fausior e il monte Calisio si indovinano le nevi delle cime attorno alla Ultner Hochwart (Vedetta Alta), nella catena delle Maddalene, che dividono il Trentino dal Sudtirolo (testi e foto di Gigi).
Dal Dosso di San Rocco verso Sud: la Val d'Adige. L'altura dispone
di quattro punti panoramici, protetti da ringhiere, che si affacciano
sulla Val d’Adige da sud a nord.

Il rilievo fu fortificato come parte della austro-ungarica "Festung Trient" (Fortezza di Trento). La cima ospitava il Forte San Rocco, che fu costruito su i resti della chiesetta di San Rocco, che aveva già fatto da basamento al medioevale Castel Cedra distrutto nel XIII.
👉Il Forte austroungarico di San Rocco, costruito tra il 1880 e il 1882 in pietra calcarea e calcestruzzo, è composto da due corpi su differenti livelli, dei quali uno era dotato di cupola corazzata girevole d’acciaio con due cannoni e aveva una guarnigione di 4 ufficiali e 134 soldati. Dopo l’annessione del Trentino all’Italia, il forte fino al 1990 circa era ancora occupato dall’esercito italiano che lo utilizzava come polveriera, in seguito fu dato in affitto a un privato che lo usava come ricovero per gli animali.
Delle tre punte della Tridentum romana il Dosso di San Rocco occupa il quadrante meridionale. Verso Bolzano abbiamo invece il Doos Trento e verso Venezia il Dosso di Sant'Agata. Tre punti, tre denti: "Tridentum". L'accampamento stava al bivio fra la Via Caludia Augusta "ab flumine Pado" e la valsuganotta "altinate".
Questa é una lunga zoomata sul Doss Trento osservato dal Dosso di San Rocco.
Vedi le altre foto in Google Foto.
Quote e dislivelli (dati IGM):
Quota di partenza/arrivo: m 385 (parcheggio)
Quota massima raggiunta: m 463
Dislivello assoluto: un centinaio di metri
Tempo totale netto: ore 1:50
Difficoltà: T

Come arrivare: da Trento si prende la strada che porta a Vigolo Vattaro (SS 349) e la si percorre fino alla località San Rocco. L’imbocco della stradina che porta al parcheggio rimane sulla destra di Via San Rocco, subito dopo una passerella che scavalca la strada. A brevissima distanza si trova il parcheggio per l'auto.

Descrizione del percorso:
Dal parcheggio si prosegue con una stradina sterrata chiusa da una stanga, pochi metri dopo lasciamo a destra la strada per il vicino Centro di recupero avifauna della LIPU e percorrendo in salita quella che un tempo era la strada militare d’arroccamento. La salita, non troppo ripida e con scorci su Trento tra la vegetazione, ci porta dirimpetto al Palon del Bondone quindi gira a sinistra ed arriva ad un tornante sinistrorso dove campeggia un grande abete. Qui troviamo anche il bivio con una sterrata che scende verso la loc. Pian dei Pini da dove torneremo al ritorno. Percorso il tornante dopo pochi metri troviamo un largo sentiero a destra che imbocchiamo lasciando continuare la strada che compie un ampio giro. Il sentiero sale abbastanza comodamente poi sbuca sulla strada, l’attraversa, e prosegue. Attenzione se si segue la strada, dopo una curva a sinistra ci si trova di fronte a un cancello che chiude la zona del Forte di S. Rocco (vedi foto).
👉Il sentiero ci guida tra la folta vegetazione, compie un breve tratto ripido e conduce infine alla cima del Dosso di S. Rocco costituita da un prato con un paio di panchine e il primo dei punti panoramici protetti da una ringhiera che permette larghe visuali sulla Val d’Adige verso nord, dalle lontane cime del Brenta a sinistra fino alla Marzola.
👉Lasciata la cima si segue la sterrata arrivando subito dopo nei pressi di una cisterna e di un secondo punto panoramico, questa volta abbiamo di fronte la Marzola e a destra la Vigolana. Continuando a scendere con comodo s’incontrano ancora panchine poi s’inizia a dirigere verso la il M. Bondone, infatti, appare per prima Cima Verde poi il Palon. Arriviamo ad un bivio con uno spiazzo con fontanella da dove un sentiero scende a sinistra per andare collegarsi con l’anello del Prato (tabella circa q 433 m). Ignorando tale sentiero si continua sulla sterrata arrivando in breve ad un altro sentiero che conduce ad un visibile e sottostante punto panoramico alla nostra sinistra da dove avremo larga visuale della Val d’Adige verso sud. Risaliti in pochi secondi alla sterrata continuiamo a scendere fino a sbucare sul pianoro della Loc. Pian dei Pini (q. 408 c.). Qui troviamo: a sinistra la sterrata che inizia a scendere verso l’anello del Prato e il quarto ed ultimo punto panoramico che ci permette di avere ampie visuali della Val d’Adige da sud a nord con il Palon del Bondone proprio di fronte. La sterrata percorsa fino ad ora una volta attraversato il Pian dei Pini prosegue ritornando al parcheggio. Una volta osservato il panorama scendiamo con la sterrata verso l’anello del Prato arrivando prima al bivio (q. 388 c.) con un’altra strada bianca che scende da sinistra, poi raggiungiamo il punto più basso del nostro giro (q. 358 m. c.).
👉Alla nostra destra abbiamo un sentiero che conduce alla Busa dei Castagnari, poi una breve sterrata (segnaletica di strada chiusa). Tralasciando ambedue proseguiamo con la sterrata che ora compie un ampio giro prendendo quota. Superiamo un paio di bivi con dei sentieri e tocchiamo q. 383 c. dove a sinistra sale il sentiero di raccordo per la Via alta del Dosso. Saliamo ancora fino a q. 398 e quindi con una curva scendiamo fino a ritrovare il bivio di q. 388 c.
👉Ora risaliamo fino al Pian dei Pini con la sterrata percorsa in precedenza. Traversiamo il Pian dei Pini, tenendo a destra una serie di cartelloni e continuiamo in salita comoda arrivando al tornante con il grande abete trovato salendo al Dosso di S. Rocco. Dal tornante non rimane che scendere in breve al parcheggio.

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