lunedì 27 febbraio 2023

Mini trek nell'isola del mulino Stucky a Venezia

Una camminata urbana consumata dentro l'isola della Giudecca, l'ex insediamento industriale e operaio situato giusto di fronte alla Venezia più congestionata. Da cui è separatissima anche se si trova vicinissima.
Luce bassa sull'ottocentesca architettura industriale dell'ex-mulino Stucky, con il Canale della Giudecca e le Zattere sullo sfondo.
Gli imponenti corpi di fabbrica dell'ex-mulino Stucky (finito di costruire nel 1895). A
piedi si può farne il giro completo, che ci dà l'idea precisa della loro imponenza, opu-
lenta e grandiosa: il trionfo dell'industrialismo ottocentesco e della belle époque.
Basta un braccio di mare, e le mandrie del turismo mordi e fuggi arretrano, o forse scompaiono.
Restano solo gli abitanti, lavoratori e anziani, in questo isolone di fronte alla Riva degli Schiavoni, che i veneziani hanno sempre saputo essere cosa ben diversa rispetto dal tessuto sociale del centro; tra i capannoni delle manifatture e le loro attrezzature attorno a Sacca Fisola abitavano solo piccoli pescatori, operai e sottoproletari.
Dall'imbarcadero del mulino Stucky verso la veneziana Fondamenta delle Zattere,
al di là del Canale della Giudecca. Ma qui è tutta un'altra dimensione...
👉Nemmeno gli arkistar più radical-chic sono riusciti a rovesciare questa storica, ovvia e naturale distinzione fra il centro storico e  la Giudecca-Sacca Fisola: solo loro, sempre foraggiati con soldi pubblici, hanno potuto fingere di crederci davvero, ma la pretesa scommessa dell'archeologia industriale che drena i soldi della globalizzazione è andata buca: tanto fumo e poco arrosto, come si dice.
👉I veneziani veraci lo sapevano da sempre: alla Giudecca il radical-chic non attecchisce e quindi non campa; nessuno se lo rimira, lo guarda e lo invidia: non è un vero ricco, ma un "peocio refàto" sul tipo del mafioso russo, dell'evasore italico, del traffichino globalista. I nuovi ricchi.

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