giovedì 9 ottobre 2025

Sbinocolare col telefonino di Google

In una giornata tersa e priva di foschia si può anche fare, ma occhio: basta un po' di caligine e l'algoritmo dei Google Pixel alza le braccia...
L'abitato di Tenna fotografato dal teleobiettivo del Pixel 9pro zoomato al suo massimo (30x). A destra il colle di Tenna ripreso con il suo obiettivo normale, che corrisponde ad un grandangolo 24 mm nel formato pellicola: il  paese si distingue appena fra i due laghi. Entrambi gli scatti dal "curvone" della strada dei Kaiserjaeger che si arrampica verso Monterovere.
Castel Ivano ripreso da San Vendemiano. Lo scatto a 30 ingrandimenti può essere
utilizzato come appunto fotografico ma nulla di più.

Ho provato ad spremere il comparto fotografico del Pixel 9Pro per vedere se se ne poteva cavare qualcosa; in altre parole ho tentato di usare il telefonino come un binocolo.
Fotograficamente parlando direi di no... ma se ci accontentiamo di "leggere" l'immagine anzichè considerarla come una fotografia di paesaggio, se siamo disposti a passare sopra la qualità fotografica puntando tutto sull'informazione...
La vetta di Cima Dodici fotografata dal monastero delle Clarisse a Borgo Valsuga-
na. Nello scatto a 30x si riesce anche a distinguere la croce di vetta però la qualità
generale è decisamente scadente.
👉Un binocolo  da montagna (diciamo lo Ziel 8x42 sponsorizzato dal CAI) di solito ha un rapporto di ingrandimento di 8x, che vuol dire 8 volte più "vicino" di quel che vede un obiettivo fotografico normale, diciamo un 50 mm del formato pellicola. Esistono anche binocoli da 10x ma usarli a mano libera senza un punto di appoggio comincia ad essere difficile: è facile tremare.
👉Il superzoom del Pixel 9Pro spreme digitalmente l'immagine ottica del tele di bordo fino ad ingrandirla come fosse un supertele da 660 millimetri del formato pellicola: è un rapporto di ingrandimento di 13,2x. Perciò il telefonino va impugnato saldamente con due mani e se ci si appoggia a qualcosa è meglio.

Nessun commento:

Posta un commento