sabato 29 ottobre 2011

Rochemolles, non "Roccie Molli"!

Nelle valli del torinese si parla il patois, in pratica una lingua franco-occitana, ma non c'è isteria sulla toponomastica e men che mai nella segnaletica.
All'inizio non capivo cosa, ma c'era qualcosa di diverso.
E poi ho capito: un solo cartello per ogni toponimo, di volta
in volta con grafia italiana, francese, locale, etc.
Anche qui, come accade in Sudtirolo con i "tedeschi", non tutti sono o si sentono francesi o occitani. Anche qui, come in Sudtirolo, siamo in Italia. Solo che qui, a differenza di quanto accade nel Sudtirolo della "convivenza", a nessuno è venuta in mente l'idea cervellotica di mettere tre cartelli invece di uno: italiano, francese, patois. Da noi, invece italiano, tedesco e ladino stanno su tutti i cartelli.
Nel dopoguerra era stato il lascito - duro a morire - dello scalcagnato operato di Ettore Tolomei, solerte ed ignorante esecutore della politica fascista. In seguito è arrivata l'esalta- zione delle radici etniche (o folcloristiche?). E per fortuna che nessuno finora s'è alzato a sostenere che siccome l'idioma sudtirolese è tutt'altro che hochdeutsch (tanto è vero che un germanico di Hannover stenta a capirlo) anch'esso andrebbe, a ben vedere, aggiunto!

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