giovedì 27 giugno 2013

Sui monti di Pregasina (Lago di Garda)

Pregàsina è un paesino dell'Alto Garda a breve distanza da Riva, appollaiato a quota 525 sulle pendici dei monti che dominano la sponda occidentale del lago.
Il lago e Limone del Garda visti dal Passo Rocchetta.
Andando a Cima Nara: vista sull'alto Garda e la Valle dei Laghi.
Vedi le altre foto in Picasa Web Album.
Questo giro ad anello tocca il Monte Guil (m 1.322), la Cima della Nara (m 1.376) e la Cima Bal (m 1.260). Partenza ed arrivo da Pregàsina.
E' una proposta inconsueta, un giro forse troppo lungo per una sgambata di primavera, ma quando sui monti "veri" c'è ancora un sacco di neve a fine maggio, allora l'unica soluzione è spostarsi più a sud. Le propaggini delle Alpi di Ledro possono andare bene, insomma fanno alla bisogna, come dice Gigi, autore sia del testo che delle foto.
escursioni_estive
Scarica la traccia GPS da Every Trail.
Da Riva del Garda si seguono le indicazioni per la Val di Ledro che, con un giro ozioso, ci portano all’imbocco della Valle mediante una lunga galleria. Al primo bivio, poco dopo la fine del tunnel, svoltiamo a sinistra e saliamo a Pregàsine, con una strada che diventa stretta e tortuosa. Appena entrati in paese, dopo una secca curva a sinistra troviamo l’indicazione per svoltare ancora a sinistra, raggiungendo così un comodo e vicino parcheggio, proprio sotto la chiesa del paese dedicata a S. Giorgio.
Lasciata l’auto, saliamo alla chiesa per lasciarla alle spalle e proseguire verso le ultime case di Pregàsine. Dopo una curva troviamo un bivio: a destra il sent. 422 sale, ripidissimo, verso la Bocca di Lè da dove scen-deremo al ritorno, mentre noi con-tinuiamo dritti seguendo il sentiero 422b.
La strada, ora sterrata, prende
a salire per poi entrare nel bosco. Qui il sentiero abbandona la strada per seguire la vecchia mulattiera per il Passo Rocchetta. Consiglio di proseguire lungo la strada che sale più ripidamente fino a un vicino tornante destrorso che offre un ottimo punto panoramico. La sterrata poi continua con più comodo, nel folto del bosco, correndo parallela all’antico tracciato della mulattiera.
Quando le due vie s’intersecano, nei pressi di una curva destrorsa, lasciamo la sterrata, che compie un largo giro, per seguire la mulattiera. Salendo, tralasciamo alcuni sentieri che dipartano dalla nostra pista, seguiamo rari segnavia e numerosi ometti di sassi, incontriamo di nuovo la sterrata, che ignoriamo, e continuiamo la salita fino a sbucare ancora sulla sterrata. Ora seguiamo la sterrata a sinistra, mentre la mulattiera prosegue dritto verso l’ex Malga Palàer, arrivando così dopo non molto a Bocca Larici dove si esce dal bosco e già si ha una bella visuale.
Dalla Bocca ci avviamo a sinistra passando accanto alla vecchia Malga Larici e ai suoi maestosi faggi che la ombreggiano, per raggiungere subito dopo, in una manciata di minuti, un vero e proprio balcone panoramico che merita una buona sosta perché regala una spettacolare vista sul Garda, vi auguro di prendere una bella giornata tersa.
Ridiscesi a Bocca Larici, riprendiamo la sterrata che dopo dieci minuti ci porta, tra ampi pascoli, alla bella ex Malga Palàer; ora Casina meritoriamente restaurata dalla sez. di Pregàsine dell’Associazione Nazionale Alpini. Seguendo il segnavia prendiamo a salire, entriamo nel bosco fino a raggiungere, con un’ultima impennata il Passo della Rocchetta o Bocca Nembra ritrovando, proveniente da destra, il segnavia 422. Proprio al Passo, oltre a un ricovero in roccia della guerra ‘14/’18, troviamo il sentiero 122 che precipita verso Limone del Garda, mentre noi pieghiamo a destra continuando con comodo con il 422 che, con un ampio e panoramico giro ci conduce in loc. Prati di Guìl. Qui giunti avremo di fronte a noi il M. Carone m 1.621 che domina gli ariosi prati di Guìl sottostanti.
Ora giriamo seccamente a destra, seguendo il sent. 430, dopo breve lasciamo dietro di noi i bucolici prati e, rientrati tra gli alberi, iniziamo la salita verso il M. Guìl che raggiungeremo in breve. Continuiamo il cammino in cresta con continui saliscendi e trovando ruderi bellici, scendiamo e superiamo, quasi senza accorgersi, il cosiddetto Passo Ghiz (un’insellatura della cresta, ma non certo un passo), finché salendo lungo ciò che resta di una trincea arriviamo su un breve tratto di piano. Il sentiero 422 tira dritto mentre per salire a Cima della Nara, occorre percorrere, a sinistra, un sentiero che un cartello indica di difficoltà EE. Seguendo quest’ultimo si percorre l’articolata cresta senza eccessive difficoltà ma con prudenza perché alcuni tratti un po’ ostici richiedono passo fermo e l’uso delle braccia.
Raggiunta così Cima della Nara si avrà a destra il Lago di Garda con il M. Baldo e l’Altissimo, davanti a noi la Val dei Laghi con la catena M. Bondone – M. Stivo, a sx l’intaglio della Val di Ledro con il suo versante SO dominata da C. Valdes, C. d’Oro e C. Pari; infine dal fondo della Val di Ledro la neve di questa finta primavera segna ancora pesantemente i rilievi del M. Re di Castello.
Lasciata C. della Nara, scendiamo sempre lungo l’accidentata cresta che pretende prudenza, seguendo in brevi tratti delle tracce più che un sentiero, finché non ritroviamo il sent. 422. Sempre con bei panorami e continui su e giù raggiungiamo infine Cima Bal o Cima Nora, da qui la Val di Ledro fa bella mostra di se mostrando bene anche il suo Lago.
C. Bal si riconosce solo per via di una piccola croce di ferro. Sotto la croce c’è una scatola contenente un altrettanto piccolo libretto di vetta. Apporre la propria firma è ormai impossibile per mancanza di spazio. Ora dobbiamo affrontare il tratto più faticoso della nostra escursione: la ruvida discesa fino a Pregàsine. Il sent. 422 s’inabissa ripido e sconnesso lungo il versante ovest di C. Bal. Una discesa che si conclude a circa 1.020 dove, per fortuna, pochi metri di piano permettono un momento di riposo. Ripreso il cammino, dirigiamo verso l’imbocco della Val di Ledro, affrontando ancora un sentiero ripido e tortuoso e con un tratto di risalita. Scendendo troveremo ancora ruderi di guerra, oltre a un paio di metri di utile cordino metallico che serve a superare un passaggio altrimenti pericoloso. Infine, toccata q. 810 il sent. 430 termina e procediamo a destra con il 429. Una breve risalita e quindi eccoci alla Bocca di Lè.
Non so voi, ma il sottoscritto si è diretto verso il vicino M. Nodice, dove mi sono concesso una lunga pausa usufruendo di una fantastica panca!
Dalla Bocca da Lè la discesa continua, ora più umana, finché riprende ad aumentare la pendenza. L’ultimo tratto è cementato e veramente ripido (roba che anche una Panda 4x4 deve ansimare e mettere le ridotte) e termina una volta raggiunto il bivio con il sent. 422b percorso all’andata. Da qui raggiungere Pregàsine è questione di una decina di minuti di tranquilla passeggiata.

Quote: il dislivello indicato comprende i numerosi su e giù cui costringe il percorso di Cresta dal M. Guìl alla Bocca di Lè. Solo in quest’ultimo tratto le rilevazioni altimetriche da me effettuate sono state trentuno, al lettore ho pensato di risparmiare l’arido e in fin dei conti inutile elenco.
Pregàsina – Punta Larici                          h 1,15
P. Larici – Bocca Larici                          h 0,25
Bocca Larici – Passo della Rocchetta      h 1,00
Passo della Rocchetta – Prati di Guìl       h 0,20
Prati di Guìl – M. Guìl                             h 0,15
M. Guìl – Bocca di Chiz                          h 0.35
Bocca di Chiz – Cima della Nara             h 0,20
C. della Nara – Cima Bal                        h 0,40
Cima Bal – Bocca di Lè                          h 1,00
Bocca di Lè – Pregàsina                          h 0,50
Tempo totale                                           h 6,40

Dislivelli:
Pregàsina                  m    525
Punta Larici               m    907
Bocca Larici              m    881
Punto Panoramico      m    899
Casina Palàer            m    946
Passo Rocchetta        m 1.159
Prati di Guìl               m 1.240
Monte Guìl                m 1.322
Bocca di Chiz            m 1.276
Cima della Nara         m 1.376
Cima Bal                    m 1.260
Bocca di Lè                m    800
Dislivello totale     ± 1.063 metri
Difficoltà: EE

Quando sono arrivato alla Bocca di Lè, ma ormai era tardi, ho pensato che è meglio affrontare questo giro in senso contrario a quello descritto. Ciò permette di superare la parte più faticosa del giro (Bivio 422/422b – C. della Nara – dislivello + 936 m /– 85 m) all’inizio e un percorso più comodo al ritorno, quando ormai la fatica incalza. Problema che non si pone per un giovane escursionista ben allenato, ma che invece ha la sua importanza per un “vecio” sessantaquattrenne come me.

2 commenti:

  1. buongiorno, sono Flavio, volevo complimentarmi per questa bella descrizione sulle creste di Pregasina..Sono desolato che non abbia pututo firmare il libro di vetta su a Cima di bal.Sono io che ho posato la scatoletta..In effetti ogni anno passano decine e decine di escursionisti. Quest'anno mi sono preso in tempo..era il primo gennaio 2015 alle ore 8.30.ho cambiato il libretto..Sperando in una sua nuova visita la saluto calorosamente.Flavio Moro.
    annuariosat@hotmail.it.

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  2. Grazie Flavio per esserti disturbato a scrivere. Finchè ci sono ilibri di vetta c'è un motivo in più per arrivare fino in cima: leggere quello che ha scritto chi ti ha preceduto...

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