La conca del rifugio con il sovrastante Monte Pelvo. Sulla sinistra la
strada bianca che sale dalla località Pracatinat.
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Siamo nelle valli valdesi del Piemonte, un mondo protestante dove si parla un idioma patois provenzale-occitano.
Sullo sfondo delle montagne pinerolesi. Si distingue, in distanza,
la vetta del Monviso che sporge dai monti della Val Pellice.
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Valli e montagne molto diverse da quelle a cui siamo abituati qui in Trentino.
● L'abbandono della montagna raccontato da Nuto Revelli ha colpito molto più duro che da noi, ha fatto terra bruciata e da queste parti il turismo è concentrato in pochi e brutti posti: il Sestriere, innanzitutto.
Ma per il resto gli spazi sono ampi e la tranquillità non manca.
● Il Selleries è di proprietà della Regione Piemonte, che ne ha effettuato la ristrutturazione a partire dal 2003.
La chiesetta del rifugio, testimonianza cattolica in un mondo protestante.
Sulla destra l'edificio originario del rifugio, con la scala esterna per l'inverno.
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Il suo aspetto attuale risale al 2006. E' composto da diversi edifici e gli spazi interni sono insospettabilmente ampi.
La sua storia e tutte le informazioni su come raggiungerlo sono nel sito www.ghironda.com.
I giovani che lo gestiscono hanno un loro sito web (piuttosto retrò) ed anche un profilo Facebook (che invece viene tenuto aggiornato).
L'ampia sala da pranzo del rifugio è spesso usata per eventi culturali.
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● Si raggiunge anche in auto per strada bianca da Pracatinat, una località situata lungo la strada del Colle delle Finestre, che a sua volta collega la Val Chisone alla Val di Susa.
A Pracadinat si può arrivare direttamente dalla Val Chisone salendo su stradina asfaltata dai pressi di Fenestrelle.
● Le escursioni nei dintorni portano sulle cime del Monte Pelvo, del Monte Orsiera e di Punta Cristalliera.
La vista si apre a meridione, sulle montagne del pinerolese.
Ma il bello è che rimane aperto tutto l'anno e quindi può essere raggiunto anche con le ciaspole.
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