La veduta verso il Brenta dalla cima della Paganella è ora disturbata dalla presenza invadente delle piste da sci, con relativi annessi e connessi. Per riassaporare la magia dei vecchi scatti dei fratelli Pedrotti ci siamo dovuti spostare poco lontano, fra il Passo di Sant'Antonio e il Passo di San Giacomo, sul Monte Canfedin (m 2.039), che è anche dotato di un suo osservatorio.
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Dalla cima del Canfedin verso la martoriata Paganella.
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Il panorama in questione è quello immortalato dai celebri scatti dei fotografi Frateli Pedrotti di Trento, scatti che fissavano il profilo del Gruppo di Brenta e che sono diventati giustamente famosi come "biglietto da visita" del gruppo.
Oggi è disturbato (io direi impedito) da cemento, plastica, piloni, antenne, rottami edilizi, cibi precotti e finte baite, grappette alla fragola e musichette, più tutto il resto che impesta ciò che resta di Cima Paganella dopo l'assalto dello sci.
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E' diventato un postaccio, vera bestemmia pesaggistica e ambientale targata "cinque comuni": Zambana, Fai della Paganella, Andalo, Molveno e Terlago sono le amministrazioni locali che condividono la responsabilità dello sfascio che ha mandato a pallino il "biglietto da visita".
Sempre pronti a litigare e a farsi le scarpe l'un l'altro per una lira, ma sempre d'accordo quando si tratta di massacrare e svendere l'ambiente.
Pensieri negativi, mentre saliamo da Andalo su un impianto pagato con soldi pubblici, pensieri che mi sforzo
comunque di ricacciare in un angolo.
comunque di ricacciare in un angolo.
Comunque: il Canfedin è un dosso erboso (m 2.039) che si trova lungo la dorsale Paganella-Gazza, situato fra i due passi che mettevano in comunicazione i pascoli alti con i due versanti del massiccio Paganella-Gazza. Lo raggiungiamo dal versante di Molveno col preciso intento d'approfittare della giornata serena per fotografare il Brenta.
Gita semplice e piacevole, anche se abbiamo dovuto battere la traccia.
Quote e dislivelli: escursioni_invernali
Quota di partenza/arrivo: m 1.782 (Cabinovia Dos Pelà)
Quota massima raggiunta: m 2.043
Dislivello assoluto: m 265
Dislivello cumulativo in salita: m 473
Dislivello cumulativo in discesa: m 477
Lunghezza con altitudini: 7,9 chilometri
Tempo totale netto: 3:30 ore AR
Difficoltà: E
Descrizione del percorso:
Arrivati alla stazione a monte
della cabinovia, località Dos Pelà a 1.772 m . di quota, e messe le racchette ci si
avvia verso Sud lasciando le piste da sci sulla nostra destra e si sale verso la Malga Terlago
piegando leggermente a sinistra fino al Passo di San Antonio, tenendosi a monte
dell’arrivo della seggiovia omonima. Una breve discesa di alcuni metri si
giunge al passo dove una chiara segnaletica ci indica la via che comunque è
tutta visibile. Si
prosegue prima brevemente sulla destra della lunga dorsale che lentamente
culmina nella vetta del Canfedin ponendo attenzione ai selvaggi precipizi che
scendono sulla sinistra; seguendo la morfologia della montagna si rimonta
l’ampio panettone ed in tutta sicurezza si procede verso l’alto. Le guglie del
Brenta sono così gigantesche e vicine che sembra di toccarle con una mano
mentre a Sud è tutto un degradare di rilievi che si perdono sull’orizzonte del
Lago di Garda. A Nord, dietro la vetta della Paganella, le vette dell’Alto
Adige, mentre a levante svettano misteriose le cime e le foreste dei Lagorai. Per il
ritorno si può seguire la traccia di salita in direzione opposta.
Come arrivare:
Abbandonata la Val d'Adige all'altezza di Mezzolombardo, si prende per Fai della Paganella e si prosegue fino ad Andalo. L'impianto parte dal centro del paese e sale al Dos Pelà (12 Euro AR).
Che giornata! Che giornate! (adesso però speriamo non continui così fino a febbraio...)
RispondiEliminaE belle foto, Cipputi :)
Oggi sono andato vicino al Passo del Grostè (zona Cima Roma). Forse ho portato a casa qualche scatto. Procedevamo per tentativi ed errori, e alla fine era troppo tardi...
RispondiEliminaSulle piste erano tutti russi (non riesco a distinguere fra russi, polacchi, cechi, etc.). Anche oggi
secco e sereno.