martedì 18 aprile 2023

Christomannos, chi era costui?

C'è una grande aquila di bronzo che lo ricorda, lungo il sentiero che dal Rif. Paolina porta al Rif. Roda di Vael, nel Gruppo del Catinaccio.
A fianco del sentiero il monumento a Theodor Christomannos campeggia sullo sfondo del Latemar. In basso il Passo di Costalunga.
Il monumento a Teodor Christomannos, pioniere del moderno turismo dolomitico.
Sono in molti a fermarsi per scattare una foto. Vale la pena di saperne di più.
Theodor Christomannos, nacque a Vienna nel 1854 da una famiglia facoltosa e si trasferì poi a Merano, dove esercitò la professione di avvocato e dove morì nel 1911.
L'editore trentino Reverdito ne ha pubblicato una biografia
👉Appassionato alpinista, fu tra i primi ad intuire l'importanza di una carrozzabile che non servisse solo da accesso alle singole valli, ma che fosse in grado di collegare l'intera area dolomitica.
👉Questo rappresentante della cosmopolita borghesia rampante della belle époque viene annoverato fra gli protagonisti del turismo moderno in Dolomiti, dopo la sua prima fase esplorativa della seconda metà dell'Ottocento, quella fissata dalle memorie lasciateci dai grandi precursori anglo-tedeschi: Amelia B. Edwards, Gilbert and Churchill, Charles Latrobe, August Lewald, Lady H. W. Cole, Walter White, Paul Grohmann e Douglas Freshfield (che ormai si comportano da alpinisti), e molti altri ancora.
👉La sua scommessa pur fra mille traversie fu appoggiata da Bolzano e dagli ambienti ministeriali viennesi. Così nel 1897 fu avviato il progetto di costruzione della strada tra Canazei e Arabba, detta "del Pordoi" e quella da Arabba a Cortina detta "del Falzarego". Nei primi anni del Novecento fu invece completato il più vasto e grande progetto di "strada dolomitica": la Bolzano-Cortina.

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