giovedì 18 marzo 2021

Il rumore nelle mirrorless: un problema annoso che però in montagna non é così importante

Il tallone d'Achille del formato m43 (microquattroterzi) é sempre stato il rumore, specie nelle ombre e con i tempi lunghi. Ma in montagna c'é sempre tanta luce e negli anni i miglioramenti tecnici  sono continuati.
Il bivacco "Argentino Vanin" al Monte Tauro ripreso a mano libera con un teleobiettivo da 415 mm equivalenti. I due ritagli sono di un file ingrandito del 300%. Dalla Lumix G2 (del 2010, che lavora a 100 ASA) alla Lumix G100 (del 2020, che lavora a 200 ASA, uno stop in più) sono migliorati anche il bilanciamento del bianco e la risoluzione (e infatti nel ritaglio della G100 il bivacco é più grande).

Oggi la sensibilità minima del sensore é di 200 ASA anziché 100, cosa che vuol dire
uno stop in più ) e fino agli 800-1200  ASA il problema diventa realmente fastidioso
solo ingrandendo molto l'immagine, mentre prima già a 400 ASA le cose peggiora-
vano visibilmente (questa é l'inquadratura da cui sono stati tratti i due ritagli).
👉Il ragionamento era: ok il piccolo ingombro ma il rumore... Un problema che ha accompagnato le piccole "senza specchio" (mirrorless) fin dalla loro comparsa sul mercato, nel 2010.
👉Ma i camminatori le apprezzano per l'ottimo rapporto qualità-peso-ingombro e perché sanno che in montagna il problema del rumore agli alti valori ASA non é mai stato un vero handicap: lassù la luce é sempre abbondante. E finalmente il problema sembra in via di superamento.

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