domenica 4 dicembre 2022

I due laghi scomparsi della Valsugana di mezzo

Dopo Pergine ma prima di Borgo, in quel tratto di Valsugana stretto fra i Lagorai a nord e l'Armentera a sud, c'erano due specchi d'acqua.
Lago di Marter
Il Lago dei Masi e il Lago Morto nella cartografia di Peter Anich del 1774, meglio nota come Atlas Tyrolensis.

Torbiera di Novaledo
Operaie alla torbiera di Novaledo.
Tra gli abitati di Marter e di Roncegno, dove ora troviamo la località “Lagomorto” si estendeva con i suoi 25 acri (una dozzina di ettari) l’omonima palude, che nel nome portava il suo "programma".
👉A poca distanza c'era anche un corpo lacustre denominato “Lago dei Masi”, ben 15 ettari, situato nel territorio dell’attuale comune di Novaledo (masaroi è difatti il soprannome degli abitanti del luogo).
I due acquitrini di Marter sono stati a lungo focolaio di diverse malattie: le zanzare, portatrici della malaria, vivevano e prosperavano tra le sue
fiume Brenta
L'incanalamento e la rettifica del corso del fiume Brenta vennero fatti negli anni del
fascismo nel quadro delle molteplici opere di bonifica intraprese al regime dopo che
la "bonifica integrale" delle terre malariche era stata impostata in età giolittiana.

sponde.
Il "Lago dei Masi" venne poi prosciugato nel 1818, nel corso di una massiccia campagna di bonifiche palustri che interessò l’intero ambito territoriale valsuganotto.
👉Ma le bonifiche in valle non finiscono qui: negli anni Trenta il regime fascista incanalò il fiume Brenta tramite la costruzione di argini in muratura. Ciò permise, nei terreni bonificati, la scoperta di un vero e proprio giacimento di torba, sostanza infiammabile che all'epoca costituiva ancora un valido sostituto del sempre più scarseggiante carbone, specialmente negli anni della seconda guerra mondiale.

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