Le grandi rivolte contadine del Cinquecento infiammarono l'intero mondo tedesco e propagarono l'incendio fino in Trentino e Valsugana.
Le ribellioni erano causate dalle pesanti tasse che le classi più povere erano costrette a pagare. Nella giurisdizione di Ivano la rivolta portò all’uccisione, il 25 agosto 1525, del capitano tirolese del castello, Giorgio Pucler. La rivolta era stata ispirata da predicatori come Thomas Müntzer o da riformatori sociali come Michael Gaismair, che poi ne divenne Feldhauptmann, cioè comandante sul campo. |
Castel Ivano in una cartolina del 1951, in un paesaggio sostanzialmente immutato. |
Il borgo sotto il castello oggi si chiama Ivano Fracena. Fa parte del comune sparso di Castel Ivano che nella Valsugana centrale comprende i paesi di Strigno, Spera, Villa Agnedo e Ivano Fracena. Sullo sfondo i monti confinari di Asiago. |
Il ponte sul torrente Chieppena dove il capitano di Castel Ivano si imbattè nei rivol- tosi e una volta disarcionato venne ucciso. Nel corso della rivolta capitanata da Mi- chael Gaismair venne ucciso in territorio trentino, tra gli altri, Pietro Busio, signore feudale di Nomi, mentre il Principe-Vescovo di Trento Bernardo Clesio fu costretto a rifugiarsi nella più sicura Riva del Garda. |
👉A questo episodio parteciparono anche alcuni uomini di Samone, fra cui Pietro Mengarda, che figura tra i capi dei ribelli della giurisdizione di Ivano, e che per questo, in seguito venne arrestato e processato. La rivolta in territorio trentino coinvolse diverse vallate ma venne rapidamente stroncata manu militari e fra i cinque ribelli decapitati a Trento si contò anche un certo Berlanda di Strigno. (vedi anche "Ivano - il castello e la sua giurisdizione", pag. 62).
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dotto ed edito dalla rivista Uomo Città Territorio di Trento nel 1991 (foto dal sito web |
👉Michael Gaismayr spicca fra tutti i leader delle numerose rivolte contadine europee fra il XIV e il XVI secolo perché fu il primo a superare gli ostacoli del localismo e del regionalismo da cui tutte le ribellioni erano state caratterizzate. Gaismayr seppe infatti dare alla lotta dei contadini tirolesi un respiro internazionale, riuscendo (almeno agli inizi) a inserirla nel gioco della grande politica europea.
La piazzetta intitolata a Gaismayr nel centro storico di Trento. Si trova appena a fianco della centralissima chiesa di San Pietro. |
👉Alla fine Gaismair fu costretto a riparare nei territori della Repubblica di Venezia per la quale combatté nel tentativo di occupare il Tirolo. Fu assassinato a Padova, forse solo per intascare la taglia messa sulla sua testa dal futuro imperatore austriaco Ferdinando I.
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