giovedì 25 gennaio 2024

Castel Ivano nella guerra dei contadini del 1525

Le grandi rivolte contadine del Cinquecento infiammarono l'intero mondo tedesco e propagarono l'incendio fino in Trentino e Valsugana
castel ivano
Le ribellioni erano causate dalle pesanti tasse che le classi più povere erano costrette a pagare. Nella giurisdizione di Ivano la rivolta portò all’uccisione, il 25 agosto 1525, del capitano tirolese del castello, Giorgio Pucler. La rivolta era stata ispirata da predicatori come Thomas Müntzer o da riformatori sociali come Michael Gaismair, che poi ne divenne Feldhauptmann, cioè comandante sul campo.

castel ivano
Castel Ivano in una cartolina del 1951, in un paesaggio sostanzialmente immutato.
Durante la dominazione tirolese, che era esercitata per il tramite di feudatari e di capitani militari, divampò anche nelle vallate trentine la "guerra rustica", la grande rivolta dei contadini che sconvolse l'intera europa tedesca nel 1525.
castel ivano
Il borgo sotto il castello oggi si chiama Ivano Fracena. Fa parte del comune sparso
di Castel Ivano
 che nella Valsugana centrale comprende i paesi di Strigno, Spera,
Villa Agnedo e Ivano Fracena. Sullo sfondo i monti confinari di Asiago.
👉Il capitano tirolese di Castel Ivano, Giorgio Pucler, venne ucciso il 2 agosto del 1525 dai contadini in rivolta. A corto di viveri, con un gruppo di uomini armati era uscito da Castel Ivano dove si era asseragliato, intenzionato a rifornirsi falciando le biade dei campi e saccheggiando i paesi. Ma presso il ponte sul torrente Chieppena venne affrontato da un centinaio di contadini di Bieno e Strigno. Un'archibugiata dei rivoltosi gli uccise il cavallo, appiedandolo. Fu circondato e affrontato da Simone de Gentili di Strigno, che lo uccise.
castel ivano
Il ponte sul torrente Chieppena dove il capitano di Castel Ivano si imbattè nei rivol-
tosi e una volta disarcionato venne ucciso. Nel corso della rivolta capitanata da Mi-
chael Gaismair venne ucciso in territorio trentino, tra gli altri, Pietro Busio, signore
feudale di Nomi, mentre il Principe-Vescovo di Trento Bernardo Clesio fu costretto
a rifugiarsi nella più sicura Riva del Garda.
👉Il corpo venne appeso accanto alla "pietra del mal consiglio" nel paese di Strigno e poi i contadini scesero fino a Borgo Valsugana per unirsi ai borghesani in rivolta e assediare Castel Telvana, dimora del signore Sigismondo di Welsperg. I rivoltosi erano guidati da Sebastiano della Sbetta, già sindaco di Borgo e da Francesco Corradi, buon pittore dell'epoca. La lotta contadina in zona fu caratterizzata da un lungo assedio a Castel Telvana e da continue scaramucce tra gli armigeri del Welsperg e gli assedianti.
👉A questo episodio parteciparono anche alcuni uomini di Samone, fra cui Pietro Mengarda, che figura tra i capi dei ribelli della giurisdizione di Ivano, e che per questo, in seguito venne arrestato e processato. La rivolta in territorio trentino coinvolse diverse vallate ma venne rapidamente stroncata manu militari e fra i cinque ribelli decapitati a Trento si contò anche un certo Berlanda di Strigno. (vedi anche "Ivano - il castello e la sua giurisdizione", pag. 62).
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Per maggiori informazioni su Michael Gaismayr, vedi il lo studio di Josef Macek tra-
dotto ed edito dalla rivista Uomo Città Territorio di Trento nel 1991 (foto dal sito web
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Michael Gaismayr fu il leader dei contadini tirolesi. Era nato a Ceves, una frazione di Vipiteno, nel 1490 e si chiamava Michael Gaismair, o Gaismayr. Fu l'anima della rivolta popolare nota come "guerra dei rustici" che nel 1525 infiammò le vallate tirolesi e ricoprì il grado di Feldhauptmann (comandante in capo). Michael era già stato arrestato, ma fuggì in Svizzera da dove preparò la rivolta di contadini e minatori, con il viatico politico-religioso del riformatore Zwingli.
👉Michael Gaismayr spicca fra tutti i leader delle numerose rivolte contadine europee fra il XIV e il XVI secolo perché fu il primo a superare gli ostacoli del localismo e del regionalismo da cui tutte le ribellioni erano state caratterizzate. Gaismayr seppe infatti dare alla lotta dei contadini tirolesi un respiro internazionale, riuscendo (almeno agli inizi) a inserirla nel gioco della grande politica europea.
La piazzetta intitolata a Gaismayr nel centro storico di Trento. Si trova appena a
fianco della centralissima chiesa di San Pietro.
👉Egli raccolse e descrisse la sua utopia politica nella sua "Landesordnung", un testo impregnato di universalismo egualitario: "abolizione della monarchia e progetto di repubblica; eliminazione dei privilegi corporativi ed eguaglianza sociale; costruzione di una rete per l'assistenza ai poveri ed agli ammalati" (Tratto da Josef Macek "Michael Gaismayr").
👉Alla fine Gaismair fu costretto a riparare nei territori della Repubblica di Venezia per la quale combatté nel tentativo di occupare il Tirolo. Fu assassinato a Padova, forse solo per intascare la taglia messa sulla sua testa dal futuro imperatore austriaco Ferdinando I.

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