mercoledì 16 febbraio 2011

Neve dura sul Monte Gazza

Il gruppo Paganella-Gazza separa la Valle dei Laghi (che porta da Trento al Lago di Garda) dal Gruppo di Brenta.
Gruppo Paganella Gazza
Vista verso il Garda, con il Monte Casalein primo piano con  l'altipiano
del Bleggio sulla destra. Sullo sfondo i monti innevati dell'Adamello.
Mentre la cima della Paganella è completamente intossicata dagli impianti, le altre due alture che scandiscono il gruppo da nord a sud sono ancora integre.
Per raggiungere quella più meridionale - il Monte Gazza - bisogna portarsi in macchina fino al paesino di Margone di Vezzano, appollaiato su un piccolo altopiano ancora coltivato. Questa manciata di case sorprende per il cartello con cui accoglie il visitatore: "Margone - dove il silenzio è d'oro". Lasciata l'auto in paese (non c'è nessuno e il silenzio è assoluto) si sale verso destra, seguendo la stradina che
Il Baito di Gazza, che dispone di un locale (non sempre aperto).
Poco sopra si incontra la Malga di Gazza.
porta al piccolo cimitero e prosegue per qualche centinaio di metri fino al cartello col divieto di transito (quota 1.000, ci sarebbe anche un minuscolo spazio per parcheggiare una o due auto). escursioni_Trento
Questa strada forestale asfaltata ma chiusa al traffico si inerpica per 500 metri di dislivello fino alla Malga di Gazza (o Gagia o ancora Malga Ranzo), e questo è il percorso che ho fatto. D'inverno, infatti, il sentiero di S. Antonino è inutilmente faticoso perchè troppo ripido.
La salita si svolge senza storia in mezzo al bosco finchè, giunti a quota 1.500, la strada sbuca sui prati di fronte ad una baito in pietra (attualmente in ristrutturazione) sovrastato da grandi faggi che per comodità chiamerò "Baito Gazza".
Solo pochi metri più in alto ecco i due edifici di Malga Gazza (1.550 metri). C'è da vincere un ultimo piccolo dislivello e d infine si sbuca sul vasto ripiano del Monte Gazza, con panorama davvero apertissimo.
Vista d'infilata sul Gruppo di Brenta: il monte Gazza è praticamente privo di una vera e propria cima, d'estate è una lunga e vasta prateria alpina sospesa fra la Val d'Adige e il Gruppo di Brenta con alcune ondulazioni ed un basso, impercettibile rialzo sul lato della Val d'Adige.
Sbinocolando sul Brenta: è
visibile il Rif. Pedrotti alla
Bocca di Brenta.
Il tracciato Garmin. Dislivello
cumulativo in salita 750 m.
e 765 m. in discesa

Su questa neve dura e ghiacciata si procede con facilità anche senza ciaspole; mi fermo a fotografare presso un baitello in pietra dove è anche possibile sedersi. Tempo totale al netto delle soste 3,45 ore.

Dal Monte Gazza in direzione della Valle del Chiese, con le propaggini innevate del gruppo Adamello-Carè Alto. Al centro in basso (nascosta) la conca di Tione.


Panorama sulla catena Lagorai-Cima d'Asta dal Monte Gazza. In basso, fra il Monte Calisio e il Monte Celva, cè Trento.

Vista spostata leggermente più a sud: i monti di Trento, i Lagorai Occidentali e i monti della Valsugana.

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