venerdì 15 gennaio 2016

Sulla Tatschspitze di Pennes (Sarentini)

Montagna bifida, a due punte e dalla forma piuttosto tozza che si raggiunge facilmente dal Passo Pennes e che, grazie alla sua posizione isolata, offre un panorama a 360 gradi (diciamo 350, dato che la vista del Catinaccio e del Latemar ci è preclusa dalla gobba delle adiacenti Tagewaldhorn e Jakobspitze).
Tatschspitze Montaccio di Pennes
La lunga cresta che dal Passo Pennes (m 2.211) sale alla Tatschspitze (m 2.526). Alla destra del passo spicca la mezzaluna erbosa disegnata dalle due cimette della Hühnerspiel/Cima di Stilves (m 2.373) e dello Zinseler/Cima Specola (m 2.421). Sullo sfondo fanno corona le grandi cime innevate che segnano il confine con l'Austria. Sono le Alpi Breonie occidentali, che prendono il nome dai Breoni, antica tribù celtica... insomma preromana. In tedesco il nome è "Südliche Stubaier Alpen".
Tatschspitze Montaccio di Pennes
La vetta della Tatschspitze vista dall'anticima. Sullo sfondo le due macchie bianche
dell'Olperer-Schrammacher (a sinistra) e dell'Hochfeiler/Gran Pilastro (a destra).
L'ineffabile Ettore Tolomei ha tradotto "Tatsch" (toccare) in "Montaccio"; il nome
in sè non è malaccio ma è farlocco, semplicemente inventato dal miracolato di Ro-
vereto (miracolato dal fascismo, intendo).
Vedi le altre foto in Google Foto.
Ma a parte lo schermo della Tage (Corno di Tramin) e della Jakob (Cima di San Giacomo) per il resto c'è davvero di tutto e di più: dalla cresta confinaria del Monte Elmo alle Dolomiti di Sesto, alle Tofane, al Pelmo, alla Marmolada, al Sella e poi via via le Odle, il Gruppo di Brenta, l'Adamello, la Presanella, l'Ortles, i monti della Val Passiria e quelli della Val Ridanna, compreso l'ormai austriaco Pan di Zucchero, e poi il Tribulaun, la cresta del Brennero e quella della Spina del
GPS Tatschspitze Montaccio di Pennes
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Lupo-La

Gerla, fino all'imponente gruppo austriaco dell'Olperer e Schrammacher e al grande nodo di ghiacci formato dall'Hochfeiler/Gran Pilastro e dal Grosser Mösele/Gran Mesule.
Non c'è niente di difficile nel percorso, che solo quando si approssima alla doppia cima diventa erto, ma comunque per breve tempo.

Anche per l'esposizione non ci sono problemi, il breve tratto che aggira su sentiero ghiaioso le pendici
del Niedereck/Dosso Basso non può impensierire nessuno.

Quote e dislivelli:
Quota di partenza/arrivo: m 2.219 (parcheggio al passo)
Quota massima raggiunta: m 2.526 (vetta Nord del Montaccio)
Dislivello assoluto: m 307
Dislivello cumulativo in salita: m 803
Dislivello cumulativo in discesa: m 802
Lunghezza con altitudini: km 11,1
Tempo totale netto:4:00
Difficoltà: E

Descrizione del percorso: Passo Pennes (m 2.215), cima Monte Laste (m 2.326), sentiero n°14/A fino al Dosso Basso (m 2.305) poi seguire il sentiero della via normale fino alla vetta. Ritorno per lo stesso itinerario fino alla selletta prima dell'Astenberg, dove abbiamo preso il ramo basso del sentiero, che scende alla Penser Joch Alm e da qui risale l'asfalto fino al Passo Pennes.

Come arrivare: autostrada A22, uscita Vipiteno/Sterzing, poi seguire la strada per il Passo Pennes.
Montaccio di Pennes
Dal Montaccio di Pennes (Tatschspitze in tedesco) verso il Passo Pennes e le Alpi austriache. Ben visibile il doppio corno di Cima Specola e Cima di Stilves, accanto al Passo Pennes, che mette in comunicazione la Val d'Isarco con la Val Sarentino.

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