sabato 24 agosto 2013

Al bivacco "Argentino Vanin", sopra l'afoso caldo d'agosto (Lagorai)

Parto la mattina presto prima che in valle scenda la cappa di foschia torrida. E' in programma un ampio anello nel gruppo di Cima d'Asta.
Il bivacco "Argentino Vanin" (m 2.150) si trova alle pendici del Monte Tauro, nel
sottogruppo di Cimon Rava ed è rivolto verso la Valsugana. Ha sei posti letto in
in cuccette con materassi e coperte. Dispone di acqua da cisterna, stufa a legna,
 fornello a gas, stoviglie e anche due tavoli per mangiare all'aperto.
Quando arrivo al Ponte delle Rudole in Val Campelle fa ancora ragionevolmente fresco. Superata la radura di Primaluna risalgo a Malga Primalunetta, ormai abbandonata, solo per ficcare il naso e poi sbagliare clamorosamente l'imbocco della traccia per Forcella del Dogo.
Il ripiano di Malga Caldenave con il  rifugio "Claudio e Renzo" sullo sfondo.
Vedi le altre foto in Google Foto.
Faccio il punto ed in effetti sono 50 metri più in alto. Mi lascio guidare dalla freccetta blu del GPS fino ad incrociare la linea rossa del sentiero, che si materializza sotto forma di ponticello in legno.
Da qui in avanti la salita è agevole, dentro e fuori il bosco fino alla malga Primaluna di Sopra e poi alla Forcella del Dogo. Dalla forcella al bivacco, lungo il sentiero sabbioso, c'è una bella brezza fresca che non fa sentire la salita.
Scarica la traccia GPS da Wikiloc.
👉Il bivacco è bello come sempre, con l'incredibile rubinetto per l'acqua. Siccome è presto e il tempo è stabile, mi rifornisco d'acqua e salgo a Cima Ravetta, traversando poi a sinistra per l'ampia Forcella Ravetta.
Da qui discesa ripida in un canalone secco e caldo fino alla spianata di Malga Caldenave, dove c'è il Rifugio "Claudio e Renzo".
Al Ponte Caldenave prendo il sentiero (segnato) per la ex-Cava Maffei che attraverso il bosco mi guida fino a sbucare nei pressi di Malga Cenon di Sopra.
Ancora mezz'ora sulla forestale della mattina e sono alla macchina. Tempo bellissimo per tutta la durata del giro.
Le ginocchia mugugnano ma bene così.
Esterno e interno del bivacco "Argentino Vanin" che si trova a 2.150 metri
sulle pendici del Monte Tauro.

Dislivelli e tempi:
Quota di partenza: m 1.310
Quota di arrivo: m 1.310
Quota massima raggiunta: m 2.310
Dislivello assoluto: m 900
Dislivello cumulativo in salita: m 1.300
Dislivello cumulativo in discesa: m 1.175
Tempo totale netto: ore 6:20 ore
Lunghezza del percorso: 18,5 km
Difficoltà: EEescursioni_estive
escursioni_Lagorai
Descrizione del percorso:
Il punto di riferimento per la partenza è il Ponte delle Rudole, appena dietro Malga Cenon di Sotto, in Val Campelle. Lo si raggiunge in auto abbandonando la statale della Valsugana e prendendo per Strigno o Scurelle da dove si prende una stradina asfaltata che si inerpica lungo la Val Campelle. Giunti a Malga Cenon di sotto si svolta a destra e dopo poco si parcheggia in un piccolo spiazzo prima del ponte. Da qui in avanti la strada forestale per Primaluna (ormai quasi interamente asfaltata) è chiusa al traffico.
Oltrepassata Malga Cenon di Sopra e anche Malga Valdiprà si sbuca nella radura di Primaluna-Cappella San Bortolo (m 1.725 circa). Da qui si sale brevemente alla soprastante Malga Primalunetta (abbandonata) e s'imbocca il sentiero SAT 333 per Forcella del Dogo (attenzione: tenersi in basso!).
Passati un piccolo ponte in legno si prosegue nel bosco fino a Malga Primaluna di Sopra dove si imbocca il sentiero che porta alla Forcella del Dogo. Dall'ampio incavo della forcella s'inerpica un sentiero sabbioso che vince gli ultimi 200 metri fino al bivacco.
Lo stesso sentiero risale la gobba di Cima Ravetta (m 2.226); dalla sua piatta sommità erbosa si devia a sinistra in direzione di Forcella Ravetta (m 2.219). Da qui si cala in fretta al sottostante rifugio "Claudio e Renzo" (m 1.792) lungo un ripido canalone sassoso. Lasciato il rifugio si giunge in breve al termine della spianata che termina al ponte Caldenave. Evitare la traccia che scende direttamente a Tedon, in Val Campelle, seguire invece sulla sinistra l'indicazione del sentiero per la ex-Cava Maffei, il quale scende lentamente nel bosco. Quando anch'esso svolta in ripida discesa per scendere alla località Tedon (tabella), lo si abbandona per proseguire diritto lungo una strada forestale che poi s'innesta sulla forestale del mattino all'altezza di Malga Cenon di Sopra. Dopo mezz'ora si è all'auto.

9 commenti:

  1. non si vedono le foto in picasa... ciao
    Paolo R.

    RispondiElimina
  2. Grazie dell'avviso, per fortuna che ci sei tu! Mi ero di nuovo dimenticato di settare la visibilità su "pubblica" (per default è "solo tu", che poi sarei io).
    Fammi sapere quando hai voglia di muoverti!

    RispondiElimina
  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  4. Ciao Fausto, come esperto dei Lagorai sapresti indicarmi un bel trek di due-tre giorni (anche quattro se ne vale la pena) con pernotto nei bivacchi/baiti (per dormire mi arrangio con un materassino e un sacco a pelo). Il bellissimo bivacco Argentino dove ho dormito la settimana scorsa mi ha dato la voglia di esplorare i Lagorai che conosco molto poco. Ti ringrazio e ti saluto

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono appena rientrato dopo qualche giorno. Porta pazienza, domani o dopodomani ti rispondo.

      Elimina
  5. Si trova sempre legna per la stufa al bivacco?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Di solito sì, ma tieni presente che è portata qua da volontari. Per parte mia la considero una qualcosa da utilizzare con parsimonia e solo quando ce n'è veramente bisogno.

      Elimina
  6. Ciao bell'articolo spero di fare il tuo stesso percorso molto presto..! 2 cose, volevo avvertirti che il tuo gpx non è scaricabile se non acquistando un'account premium di every trail (e chi lo vuole..??), e poi ti volevo chiedere se secondo te il percorso presenta difficoltà ulteriori d'inverno. Grazie..!

    RispondiElimina
  7. Da due anni ho abbandonato Every Trail e sono passato a Wikiloc proprio per questo. I post più vecchi, però, sono rimasti "ostaggio" di Every Trail. Wikiloc fa parte della galassia Open Source,come Wikipedia e OpenStreetMap.
    Questo giro non l'ho mai fatto con la neve, quindi non so dirti...

    RispondiElimina