Noto più per i suoi trascorsi di guerra che per le qualità alpinistiche, questo monte è piazzato al centro di un panorama dolomitico strafigo.
Guardando a nord dalla cima del Col di Lana: sulla sinistra le rocce scure del monte Sief e a destra quelle delle Pale. Sullo sfondo le guglie del Sett Sass completamente appiattite sulle Conturines, poi il gruppo di Fanes e infine le Tofane all'estrema destra. La prima linea avanzata austriaca si spingeva sin qui arrivando dal Passo di Valparola, passando dal Sett Sasse e dal Monte Sief ed è facilmente indovinabile sotto la neve. E proprio in un ridotto sul Sief combattè il tenente Ljudevit Pivko, che poco tempo dopo si rese protagonista del clamoroso Fatto di Carzano (il mondo era piccolo già allora?). |
Gigi si avvia verso il cratere lasciato dalla mina che ha fatto entrare il Col di Lana nell'immaginario collettivo assieme agli altri luoghi-simbolo della prima guerra mondiale: Ortigara, Bainsizza, Pasubio, Caporetto, eccetera.
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La salita con le ciaspole non è difficile ma una volta usciti dal bosco la pendenza si fa sentire.
In discesa, se la neve non tiene e si rischiano scivoloni, è bene togliere le ciaspole perchè verso est pendenza ed esposizione si fanno pericolose...
In discesa, se la neve non tiene e si rischiano scivoloni, è bene togliere le ciaspole perchè verso est pendenza ed esposizione si fanno pericolose...
Quote e dislivelli:
Quota di partenza/arrivo: m 1.676 (frazione Palla)
Quota massima raggiunta: m 2.452 (Col di Lana)
Dislivello assoluto: m +776
Dislivello cumulativo in salita: m 874
Dislivello cumulativo in discesa: m 850
Lunghezza con altitudini: km 8,9
Tempo totale netto: ore 4:00 AR
Difficoltà: E-EE
Descrizione del percorso:
dal parcheggio (m 1.680 circa) si stacca sulla sinistra una forestale che si segue senza problemi fino all'ex-rifugio alpino "Pian della Lasta" (m 1.810). Si prosegue uscendo dal bosco a quota 1.950 circa. Si prosegue in campo aperto con percorso intuitivo zigzagando lungo la linea di massima pendenza. A quota 2.200 si toccano le roccette affioranti del "Cappello di Napoleone". A pochi metri dalla cima si tocca dapprima il bivacco"Battaglione Cadore" (tavolo e panche con 4 reti a castello, tre materassi, niente coperte nè cuscini) e poi la chiesetta, entrambi in legno. La vetta è a quota 2.452.
Come arrivare:
bisogna raggiungere Pieve di Livinnalongo, lungo la strada Pordoi-Falzarego. Dal paese si stacca una stradina stretta e ripida che sale alla frazione di Palla, dove c'è un piccolo parcheggio.
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