Questo rustico riparo é il diretto discendente delle baracche militari della WW1, ed é ancora capace di evocarne lo spirito.
Una mia vecchia foto del 2007, in una giornata nuvolosa. |
Militari austroungarici alla capanna di Punta Penia. |
👉Nell'estate del 1916 il presidio di Punta Pènia era uno dei più alti punti presidiati stabilmente stabili del fronte alpino; oggi é il più alto rifugio alpino delle Dolomiti orientali. Il presidio venne abbandonato il 6 novembre del
Questo l'aspetto che aveva nel 1957, a ricostruzione avvenuta. |
1917.
👉Nel secondo dopoguerra rinascerà recuperando proprio le assi del vec- chio presidio austriaco che risaliva alla prima guerra mondiale.
👉Oggi la capanna é stata ampliata, mantendo però l'impostazione originale.
"26 Febbraio 1916 -10° ..notte! Una lunga fila di uomini silenziosi avanza dalla stazione intermedia su per il ghiacciaio...puntando alla forcella Marmolada. I militari che procedono a coppie carichi di assi lunghe 2 metri sprofondano spesso oltre il ginocchio nella neve alta [...] il crinale ovest impone per salire in sicurezza uno specifico sistema di progressione: collegati in cordata a due a due il primo con picozza e carabina, il secondo si carica in spalla un asse.[...] la vetta finalmente è raggiunta..li le assi e le travi vengono ammucchiate cosicché in breve sarà possibile dare inizio alla costruzione del baracchino."(Luca Girotto, "Kaiserjager in Marmolada 15/16")
La Cappa Penia in una foto estiva di Diego Cozzolin. Nella stagione estiva la Capanna é gestita (attualmente da Carlo Budel). |
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