venerdì 20 gennaio 2023

I fasoi en bronzon, un comfort food che batte il freddo: dai monti trentini alle spedizioni polari

Contro il grande freddo invernale e le ombre lunghe del grande Nord.
mangiare in montagna
Sulla dx c'è uno scatto storico, che risale al 1911, quando la spedizione "Terra Nova" di Scott al Polo Sud si avvalse per le sue scorte dei Backed Beans della Heinz, ditta successivamente diventata famosa anche per la salsa Ketchup. Sulla sx, invece, fasoi en bronzòn con polenta scottata e luganega trentina in una bella bivaccata trascorsa con soddisfazione tra le malghe della Val di Non.
mangiare in montagna
Ed ecco i fasoi en bronzon con la pancetta in un'altra bella notte di bivacco nei monti
di Brenta, in abbondante e sostanziosa compagnia: luganega, polenta,  coniglio con i
pinoli e cinghiale (quello scuro). Siamo al bivacco Iuffmann (al Monte Peller).
I fagioli secchi ammollati nell'acqua e poi stufati in pentola erano una preparazione ben nota alle famiglie contadine delle "terre alte" alpine.
Si cuocevano a fuoco lento, cosa che li rendeva adatti alle braci del camino, così come ai cerchi della fornasela.
👉I fagioli secchi stufati furono adottati anche dai coloni impegnati nella mitica corsa al West americano dell'Ottocento e anche loro li cuocevano in un pesante recipiente in ghisa.
👉Fagioli secchi: una strategia di conservazione semplice, stabile, sicura e molto affidabile.
mangiare in montagna
Fasoi en bronzon nella cucina di casa, serviti nel coperchio caldo del "forno olandese" al cui interno sono stati cucinati. Con grande soddisfazione del gatto Milo, instancabile incursore del tavolo di casa e delle sue proteine (anche vegetali).


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