sabato 13 luglio 2024

La baruffa societaria e di campanile fra la Trento-Malé e la Dermulo-Mendola, nei primi del '900

Dopo le ferrovie vennero le ferrovie locali (poi smantellate negli anni Sessanta del Novecento per far posto a gomma, benzina e asfalto).
Una vecchia foto a corredo della vicenda di sgambetti incrociati che ha accompagnato la costruzione delle due ferrovie locali della Val di Non: la Trento-Malé e la Dermulo-Mendola. La seconda partiva dal bivio di Dermulo, dove c'era anche una fermata della Trento-Malè. Le due stazioni vennero raccordate fra loro ma gli interscambi di materiale rotabile furono rari.




Il tracciato della tranvia tranvia Dermulo-Mendola (elaborazione di A. Ghezzer).

Un grazie particolare a Nicola Tretter che ha tolto il velo dell'oblio a questa piccola storia di chiusura mentale concepita all'ombra dei campanili e delle beghe paesane.
"Su questa ferrovia ho letto una storia che ha dell'incredibile, sintetizzata da questa curiosa foto (Faganello), risalente all'aprile del 1909. In quel periodo erano in fase di ultimazione i lavori di realizzazione di due linee ferroviarie che interessavano la Val di Non: la Trento-Malè (ancor oggi funzionante) e la Dermulo-Mendola (dismessa negli anni '30). Entrambe le ferrovie entrarono in funzione qualche mese dopo questo scatto
Il tracciato della tranvia Trento-Malè.

fotografico: il 1° settembre la linea dell'alta Anaunia, il 13 settembre la Trento-Malè. Va premesso che le due linee appartenevano a società diverse. La ferrovia Dermulo-Mendola era infatti stata realizzata dalla Società Anonima per la Ferrovia Elettrica dell'Alta Anaunia (FEAA), appartenente ad un consorzio di banche cattoliche, mentre la Trento-Malè era stata realizzata dalla Ferrovia Locale Trento-Malé SpA (FLTM), il cui capitale era di proprietà del comune di Trento e dei comuni nonesi e solandri interessati dalla linea. Ebbene, quando fu l'ora di trasportare il c.d. "materiale rotabile" (locomotive e vagoni) da Mezzolombardo (dov'era giunto a mezzo treno, lungo la linea del Brennero) a Dermulo, la Ferrovia Elettrica dell'Alta Anaunia chiese ai "cugini" della Trento-Malè di utilizzare la linea ferroviaria già allestita (e ormai prossima all'inaugurazione) che passava proprio per Dermulo (fermata fra Taio e Tassullo). Ma non ci fu accordo fra le due società e così locomotive e vagoni della FEAA dovettero essere condotti a Dermulo con una sorta di "trasporto eccezionale", lungo la strada (oggi "Statale della Val di Non", SS43), a traino animale"
(Nicola Tretter)

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