domenica 21 dicembre 2025

"Tempo di Regali": con gli scarponi da Londra a Costantinopoli negli anni Trenta - prima parte

E' il primo libro della trilogia di Patrick Leigh Fermor sulla sua lunga traversata a piedi da Londra a Costantinopoli negli anni Trenta.
L'avventura inizia nel dicembre del 1933. Il volume copre la prima parte del cammi-
no, che si snoda principalmente attraverso i Paesi Bassi, la Renania, la Baviera per
poi proseguire verso l'Austria e l'Ungheria, fino a raggiungere il Medio Danubio.
(Patrick Leigh Fermor, "Tempo di regali - Da Hoek Van Holland al Medio Danubio
(A piedi fino a Costantinopoli Vol. 1)", Adelphi, Edizione del Kindle, 2014)
Un inglese di soli diciotto anni, impulsivo, ribelle e deciso ad abbandonare la sua vita precedente. Vuole attraversare l'Europa a piedi da Hoek Van Holland (Paesi Bassi) fino a Costantinopoli (oggi Istanbul).
👉Come equipaggiamento aveva solo uno zaino da alpinista, un vecchio cappotto militare, scarponi chiodati e l'immancabile "Oxford Book of English Verse". Ma aveva in tasca un bene preziosi le lettere di presentazione della sua famiglia che gli avrebbero spianto la strada (i "regali" del titolo si manifestano sotto forma di ospitalità gratuita).
👉Il giovane Patrick viaggiò nel 1933-34, durante gli anni che precedono la Seconda Guerra Mondiale, un periodo di fermenti politici, in particolare in Germania con l'ascesa del nazismo. L'avventuroso giovanotto è spesso ospite di aristocratici, studiosi o gente comune, e il suo racconto si concentra più sull'Europa storica, culturale e umana che su quella agitata dalla politica.
Il testo è una istantanea dell'Europa che di lì a poco sarebbe stata devastata dalla
WW2. La descrizione del cibo abbondante e calorico, come lo 
Schweinebraten, ri-
corre spesso nei momenti di sosta nelle locande, birrerie o case private. 
Nella foto:
i bianchi Weisswurste  bavaresi con Kren, senape dolce e senape dolce artigiana-
le accanto ad una insalata di cavolo viola condito con la panna acida.

"Ero tornato in un’area dove la birra prevaleva sul vino. [...] "I contadini, i fattori e gli artigiani di Monaco che riempivano i tavoli erano molto più simpatici dei mangioni borghesi al piano di sopra. Rispetto alle figure curate e ben addestrate dei pochi soldati presenti, le Camicie Brune parevano pacchi legati alla meno peggio con lo spago."

"[...] ecco che pesanti megere avanzavano a tutto spiano con nuovi grappoli di boc-
cali e nuovi piatti carichi di vivande, le umide fronti dei lestrigoni si distendevano
all’istante, e via di nuovo con il chiasso e le libagioni."
(Patrick Fermor, "Winterreise", in "Tempo di regali")
"Pane integrale di segale, panini all’anice e Bretzeln riempivano i momenti di stasi, ma i rifornimenti arrivavano sempre prima che vi fosse la minaccia di una vera tregua. Enormi piatti ovali carichi di Schweinebraten, patate, Sauerkraut, cavoli rossi e fagottini di carne erano depositati davanti a ciascun commensale."
Bretzeln
"Feci un po' di spazio tra il cestino dei Bretzeln, la bottiglia con la salsa Maggi e il
boccale col coperchio che poggiava su un sotto bicchiere decorato con un'aquila, e
mi misi al lavoro"

(Patrick Fermor, "Risalendo il Reno", in "Tempo di regali")

"«Con un freddo come questo» disse la locandiera di una Gastwirtschaft un po’ più avanti «le consiglio uno Himbeergeist». Acconsentii e fu una conversione fulminante. Liquore di lamponi, o la loro quintessenza – questo distillato cristallino, luccicante e freddo come il ghiaccio nel calice appannato, pareva omeopaticamente coerente con quel clima."

"Tutti gli abitanti del Nord teutonico, osservando il cielo invernale, sono soggetti agli spasmi di un’attrazione quasi irresistibile, quando l’intera penisola italiana, da Trieste ad Agrigento, agisce come una potente calamita. Il magnetismo è sostenuto da un coro invisibile, e si sentono trilli di mandolino nell’aria; il profumo evanescente dei limoni fioriti invita le vittime a scendere a sud attraversando i passi alpini. È la Legge di Goethe, ed è altrettanto ineluttabile di quelle di Newton e di Boyle."

"[...il Danubio] puntando per la prima volta a sud, si infila dentro Budapest come un filo in una perla e cade a piombo attraverso la mappa dell’Europa per centottanta miglia, tagliando nettamente l’Ungheria in due. Poi, rinvigorito dalla Drava, piega nuovamente a est, invade la Iugoslavia, assorbe la Sava sotto i bastioni di Belgrado, e continua a scorrere imperturbabile fino a espugnare le Porte di Ferro."

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