martedì 15 gennaio 2013

Sul Macaiòn dalle Regole di Malosco

Questa bassa cima (m 1.868) fa parte della lunga Catena della Mendola, che separa la Valle di Non dalla Val d'Adige e che ha nel Monte Roèn (m 2.116) la sua massima elevazione. escursioni_invernali
La vetta del Macaion con il segnale trigonometrico di quota 1.868.
La Val d'Adige verso Bolzano. Sciliar, Catinaccio e Latemar sullo sfondo.
Il Gantkofel (è il suo nome tedesco) può essere raggiunto dal Passo delle Palade ma per chi viene dal Trentino è meglio optare per l'alta Val di Non e partire dal Lago di Tret oppure dalle Regole di Malosco.
Questa seconda scelta, che è la nostra, impone 300 metri di dislivello in più.
La nostra meta ha la forma di uno spiazzo erboso che si trova a perpendicolo sulla Val d'Adige di fronte a Terlano, in una posizione panoramicamente invidiabile.
In vista non c'è solo la conca meranese con le cime di Tessa e delle Passirie ma anche la Val d'Adige nel tratto Bolzano-Merano, i monti Sarentini e le più classiche cime delle Dolomiti, a partire da Sciliar, Catinaccio e Latemar.
Più a sud i monti dei Lagorai, perfettamente distinguibili.
Una zoomata verso il grigio Picco Ivigna, la montagna di Merano.
Vedi le altre foto in Picasa Web Album.
Ci si può salire dal Passo delle Palade ma per chi viene dal Trentino è meglio optare per l'alta Val di Non, partendo dal Lago di Tret oppure dalle Regole di Malosco.
Questa seconda scelta, che è la nostra, impone 300 metri di dislivello in più.
Si lascia l'auto al parcheggio situato alle Regole di Malosco, località
che si raggiunge seguendo la strada asfaltata che abbandona la sta-
tale della Mendola presso Ruffrè. Fra andata e ritorno 5-5:30 ore,
più le soste. Il dislivello è di 550 metri, quello cumulativo è di 800.
Scarica il tracciato GPS da EveryTrail.
Il percorso si svolge interamente nel bosco, prevalentemente su forestale e non presenta difficoltà alcuna.
D'inverno è un bel percorso da ciaspole, ma il clima insolitamente caldo degli ultimi giorni ha sciolto e righiacciato la poca neve che c'era e così abbiamo trovato le forestali impestate da lunghe chiazze gelate con ghiaccio duro e ostinato, vere trappole per gli scarponi.
Ma Gigi ha dei ramponcelli con catene e punte ed io sono qui a collaudare un paio di pedule "chiodate" autocostruite.
Entrambe le soluzioni ci hanno tenuti in piedi dall'inizio alla fine.
Solo Gigi ha fatto un volo quando, di ritorno all'auto, se li è tolti cadendo vittima del "volo dell'ultimo metro" ma, appunto, non è stata colpa dei ramponcini.
Le due diverse soluzioni hanno fatto degnamente il loro lavoro.

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