mercoledì 24 luglio 2013

I due Rifugi della Val Martello

L'arretramento dei ghiacci consente di affrontare l'alta Val Martello in scarpe da ginnastica.
Il rifugio Nino Corsi (oggi anche Zufallhütte) salendo alla Marteller Hütte.
Sullo sfondo il lago artificiale Zufrittsee-Gioveretto.
Un tempo i ghiacci e le nevi perenni del Cevedale scendevano dal passo della Forcola fino al rifugio Marteller Hütte, che affiorava da uno spuntone di roccia circondato dalla neve fino a stagione avanzata.
Il rifugio Marteller Hütte visto dal sentiero 37 durante il ritorno a valle.
Al centro della foto si distinguono le vette gemelle del Cevedale e della
Zufallspitze. Sullo sfondo a destra la cima del Königspitze-Gran Zebrù.
Vedi le altre foto in Picasa Web Album.
Scarica la traccia GPS da Every Trail.
Oggi davanti al rifugio passano gli escursionisti col rampichino; arrivano dal dirimpettaio Passo Madriccio (sì, quello sopra il rifugio Città di Milano, a Solda).
Più in basso, su un piatto risalto roccioso, c'è il rifugio Nino Corsi, un pezzo di storia dell'alpinismo.
Questo giretto di inizio stagione l'abbiamo fatto salendo dapprima allo storico Rif. Nino Corsi (Zufallhütte), un evergreen ben conservato. Poi dal suo pianoro roccioso abbiamo risalito, lungo un sentiero ottimamente tracciato, la costa sassosa e ripida che porta ai 2.610 metri del Rif. Martello, ormai anch'esso lontano dal fronte del ghiaccio.
Il ritorno a valle l'abbiamo fatto ad anello, lungo il sentiero numero 37, una new entry relativamente recente, che passa fra le morene che il ghiacciaio si è lasciato alle spalle da qualche anno e che infatti si chiama "sentiero glaciologico".
Il giro di rientro invita a qualche sosta prima di calare di nuovo nella zona dei parcheggi. Diciamo tre ore in tutto.
Dai parcheggi di Paradiso del Cevedale (m 2.050) fino al rifugio alto ci sono 540 metri di dislivello che si percorrono in un'ora e mezza. Con l'ampio giro di rientro il tempo totale sale a quattro ore. escursioni_estive

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