mercoledì 5 febbraio 2014

Nella neve al forte del Pizzo di Levico

Incastonato nella roccia viva della vetta, si sviluppava su tre piani e disponeva anche di una piccola piazza d'armi ricavata nel lato rivolto alla Valsugana.
L'osservatorio del forte Spitz Verle garantiva una vista davvero strategica. Dalla cupola in calcestruzzo, dov'era situato il punto di osservazione, l'asse strategico della Valsugana era visibile dai Lagorai fino allo sbocco nella pianura veneta.
In vista della cima.  La croce divetta si trova sulla cupola del vecchio forte.
Vedi le altre foto in Picasa Web Album.
Per la sua posizione a nido d'aquila si era guadagnato il nomignolo di "occhio degli altipiani", anche perchè svolgeva la funzione di osservatorio e in quanto tale contribuiva al coordinamento delle artiglierie austroungariche dislocate nei forti delle Vezzene, di Luserna e di Lavarone, altipiani che si trovavano proprio lungo il confine con il Regno d'Italia.
Scarica la traccia GPS da Every Trail.
Da quassù lo sguardo spaziava sulle prime linee italiane: il Portule, Cima Verena, eccetera e inoltre, alle spalle, sulla corona di cime fortificate che circondava Trento. Senza contare che i tre canali strategici della Valsugana, della Val d'Assa e della Val d'Astico erano perfettamente visibili, come del resto gli scacchieri più lontani, dall'Adamello alle Pale di San Martino.
L'armamento non andava più in là dei semplici nidi di mitragliatrici (tre, mi pare) perchè il forte sempli-cemente "non poteva" essere preso, se non nell'ipotesi di una rotta disastrosa con ritirata strategica verso nord, cosa che infatti non accadde (anche se gli austroungarici persero ugualmente
la guerra).
Oggi la sua salita è una classica escursione alla portata di tutti anche d'inverno e non delude mai. Due diversi panorami: Valsugana e Lagorai a nord, Altipiani e Pasubio a sud, al centro e 1.300 metri più in basso i due laghi di Levico e Caldonazzo e una vista d'infilata sull'intera Valsugana..

Quote e dislivelli:
Quota di partenza/arrivo: m 1.415
Quota massima raggiunta: m 1.908 (Pizzo di Levico)
Dislivello assoluto: m 493
Dislivello cumulativo in salita: m 979
Dislivello cumulativo in discesa: m 972
Lunghezza con altitudini: km 11,5
Tempo totale netto: 3:00 ore AR
Difficoltà: E

Descrizione del percorso:
Il percorso di salita segue l'antica stradina militare che  sale dapprima alla colonia estiva del Comune di Levico, poi al vecchio forte austriaco di Cima Verle ed infine nel bosco del versante meridionale del Pizzo.A quota 1.595 si tralascia la strada che si dirige sulla destra verso Malga Marcai proseguendo in salita per giungere, senza difficoltà alcuna e dopo quattro tornanti fino sulla cima, a qualche metro dalla croce di vetta montata sulla cupola sommitale dell'ex-forte. Fare attenzione a non avvicinarsi all'orlo settentrionale, specialmente in caso di forte innevamento perchè le creste di neve sono in agguato.
Attenzione: in caso di forte innevamento il sentiero d'accesso al piazzale nord dell'ex-forte (che si dirama a sinistra della mulattiera d'accesso qualche decina dimetri prima della croce di vetta) è inagibile e altamente pericoloso, le cornici lo possono rendere una trappola mortale.
Per la discesa è possibile optare (come abbiamo fatto noi, visto che era già stato tracciato) per il più breve ma ripido sentiero che scende lungo il costone occidentale del Pizzo e sbuca direttamente nei pascoli vicino all'ex-forte di Cima Verle.

Come arrivare:
Si lascia l'auto al grande parcheggio di PassoVezzena e si seguono le indicazioni per il Forte di Cima Verle.

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